"Il Consiglio di Stato con
ordinanza depositata in data odierna ha statuito che l'attività
di preghiera diversamente da come richiesta dai due centri non
può essere svolta presso i locali di via Duca d'Aosta e via don
Fanin. In buona sostanza la richiesta avanzata dagli appellanti
prima al Tar Fvg e poi al Consiglio di Stato di pregare
all'interno dei due edifici, dove hanno sede le due
associazioni, non è stata accolta nemmeno dal Consiglio di
Stato". Lo afferma l'avvocato che rappresenta il Comune di
Monfalcone, Teresa Billiani.
"Il Consiglio di Stato - aggiunge Billiani - ha evidenziato
altresì che qualora le norme di natura urbanistica relative alla
zonizzazione non lo consentano, un immobile non può essere
trasformato in moschea. Il Consiglio di Stato ha rilevato
altresì che la questione presenta profili delicati di natura
urbanistica relativi agli standard di sicurezza nonché
incolumità pubblica. I giudici di Palazzo Spada hanno invitato
veramente le parti a un confronto al fine di individuare
provvisoriamente dei siti alternativi per effettuare la
preghiera. Infine il Consiglio di Stato proprio perché la
questione è attinente al merito ha invitato il Tar a fissare con
sollecitudine l'udienza di merito".
"In conclusione - dice Billiani - le ordinanze comunali hanno
a oggetto il divieto di praticare l'attività di culto presso i
due locali e sotto questo profilo il Consiglio di Stato non ha
accolto la sospensiva in quanto espressamente ha evidenziato che
lì non si può pregare".
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