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Arresto cardiaco al campo di calcetto, salvato dai compagni

Arresto cardiaco al campo di calcetto, salvato dai compagni

Con il defibrillatore, guidati dai sanitari al telefono

GORIZIA, 15 giugno 2024, 19:02

Lorenzo Padovan

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Deve la vita alla legge Morosini che obbliga gli impianti sportivi ad avere un defibrillatore. Perché il 25enne di Moraro (Gorizia) che nella tarda serata di ieri si stava divertendo con gli amici, in un torneo di calcio a 7 amatoriale, è stato colto da arresto cardiaco proprio come Eriksen agli scorsi Europei. Ma a differenza del danese non era attorniato da équipe mediche specializzate che, nell'arco di pochi secondi, lo hanno defibrillato. Per lo sportivo dello sperduto paese della provincia goriziana, fondamentale è stata la prontezza di riflessi dei compagni di squadra, che hanno immediatamente composto il 112. A quel punto è entrata in campo l'infermiera della Sores Friuli Venezia Giulia: con toni molto decisi, sapendo di avere a che fare con persone impaurite e digiune di qualsiasi nozione specifica, ha declinato le varie manovre che i compagni di squadra presenti di fronte alla vittima dell'infarto avrebbero dovuto eseguire. Per prima cosa, è stato preso il defibrillatore portatile dal proprio alloggiamento. Appena l'apparecchiatura è stata portata nei pressi del paziente, i soccorritori laici, che non avevano alcun tipo di preparazione, hanno seguito passo passo le indicazioni che sono state impartite dal personale sanitario al telefono. Contemporaneamente, da Gorizia e da Gradisca d'Isonzo sono partite un'ambulanza e un'auto medica che, nell'arco di soli otto minuti, hanno raggiunto il luogo da dov'era stato lanciato l'Sos. Prima ancora che arrivasse il personale specializzato, il cuore del venticinquenne ha ripreso a battere: quando l'équipe specializzata ha raggiunto l'area, lo hanno immediatamente intubato e trasferito d'urgenza all'ospedale triestino di Cattinara dove è stato accolto in codice rosso e in prognosi strettamente riservata. Secondo quanto si apprende, c'è un cauto ottimismo sia per la completa ripresa del paziente, che sarebbe stato colpito da una patologia molto simile proprio a quella di Eriksen e, quindi, con possibilità di recupero anche dell'attività sportiva, sia soprattutto per quanto concerne l'aver scongiurato danni neurologici permanenti: l'arresto cardiaco è durato pochi istanti proprio grazie alla perizia e al coraggio dei compagni di squadra che si sono immediatamente messi a disposizione del centralinista del 112 e hanno seguito pedissequamente le informazioni che sono state loro impartite. Prima del dramma in cui perse la vita Piermario Morosini, che ha cambiato il paradigma degli strumenti di emergenza, grazie a una specifica legge, il calciatore amatoriale non avrebbe avuto alcuna speranza di salvezza.
   

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