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Rosolen, 'aumentano gli accessi ai centri antimobbing in Fvg'

Rosolen, 'aumentano gli accessi ai centri antimobbing in Fvg'

Gli utenti sono per lo più donne, over 50 e del settore privato

TRIESTE, 15 luglio 2024, 16:01

Redazione ANSA

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"Aumentano nel primo semestre 2024 i lavoratori che si rivolgono ai centri antimobbing attivi in Friuli Venezia Giulia" e sostenuti dalla Regione. Un aumento che riguarda in prevalenza i nuovi utenti. A rivolgersi agli sportelli sono per lo più le donne, "che generalmente hanno più facilità a chiedere aiuto rispetto agli uomini"; gli over 50; i lavoratori del settore privato e chi ha un contratto a tempo indeterminato. Per la maggioranza gli utenti svolgono la mansione di impiegato e hanno conseguito un grado di istruzione medio e alto. A fare il punto sui servizi attivi a tutela dei lavoratori sui territori di Gorizia, Pordenone, Udine e Trieste è stata oggi l'assessora regionale al Lavoro, Alessia Rosolen, durante un incontro a Trieste.
    Nel complesso, nel primo semestre 2024 sono stati presi in carico dai punti di ascolto antimobbing 323 utenti. Nel pubblico, ha spiegato l'assessora, i settori più colpiti sono la sanità e l'istruzione, nel privato le segnalazioni di vessazioni arrivano prevalentemente dal comparto dell'industria.
    "I punti antimobbing sono a disposizione dei lavoratori di questa regione per risolvere situazioni di conflittualità - ha osservato Rosolen - è un servizio stabilito da una norma del 2005 che ora ha attuazione su tutti i territori delle quattro province. Nel corso di questo primo semestre 2024 il servizio sta registrando un aumento di lavoratori in accesso per chiedere un confronto con avvocati, psicologi e medici".
    Nel dettaglio, a Udine nel primo semestre 2024 l'utenza registrata è aumentata del 40% rispetto allo stesso periodo del 2023, passando da 103 a 144 unità. Sono cresciute sia la percentuale femminile (dal 72% al 76%) sia gli utenti provenienti dal settore pubblico (dal 33 al 36%). Le maggiori cause presunte di disagio lavorativo sono fattori socio anagrafici (29%) e mutamenti aziendali (27%), le maggiori vessazioni riscontrate sono umiliazioni e critiche. Il 75% dei mobber sono superiori o titolari.
    Per quanto riguarda il Pordenonese, la percentuale maschile che si rivolge al centro antimobbing di Porcia risulta più che raddoppiata rispetto al primo semestre 2023 (dal 24 al 51%; 35 utenti), mentre quella femminile è diminuita (dal 76% al 49%; 34 utenti). In crescita i lavoratori da 51 anni in su che si rivolgono al servizio (dal 37% al 48%). Rispetto al primo semestre 2023 si registra un aumento delle vessazioni attuate da maschi (dal 39% al 51%) e quindi una diminuzione di quelle attuate da femmine (dal 36% al 31%) o da entrambi (dal 25% al 18%).
    A Gorizia si rileva un aumento di nuovi utenti, passati in un anno da 49 a 61. Nel primo semestre 2024 si registrano più lavoratori in arrivo dal settore pubblico (dal 26% al 35%).
    Azioni di molestie e vessazioni vengono attribuite in egual modo a maschi e femmine (rispettivamente 50%); nella metà dei casi a perpetrarle è il superiore o il titolare.
    Il punto d'ascolto di Trieste - è stato spiegato - è di più recente attivazione e non provvisto quindi di rilevazioni statistiche omogenee. Nel primo semestre 2024 hanno contattato il servizio 27 donne (56%) e 21 uomini (44%); il 48% ha più di 51 anni e il 58% proviene dal settore privato. Vengono segnalate per lo più mancate assegnazioni, violazioni di diritti, possibile mobbing. A vessare sono soprattutto uomini (44%) e superiori (59%).
   

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