"Lavoriamo per
mettere a terra un sistema manifatturiero interamente 5.0, chi
ne resterà fuori non sopravviverà": lo ha detto, questa mattina,
a San Vito al Tagliamento (Pordenone), il presidente di
Confindustria Alto Adriatico, Michelangelo Agrusti, all'
inaugurazione della ristrutturazione del Plant 1, già sede
storica dell'azienda digitale modello, che ha trasformato
completamente fisionomia e utilizzo rispetto al passato grazie a
un investimento di circa 1,5 milioni di euro, sostenuto anche
con fondi della Regione Fvg tramite il Consorzio Zipr.
«Quel che esiste oggi e non necessariamente esisterà in
futuro - ha aggiunto - è stata la nostra base di partenza. Il
piano non sarà un libro dei sogni ma un progetto di politica
industriale che dovrà essere verificato ed eventualmente
aggiornato anno dopo anno. Lef è una piccola parte di questo
grande disegno così come lo è l'alta formazione che stiamo
generando e sulla base della quale abbiamo ricevuto ingenti
risorse del Pnrr". Entro fine dicembre, ha annunciato il
presidente, "avremo messo a terra 14,5 milioni di investimenti
in hardware e software che riguarderanno in parte questa
location, in parte i locali dell'Università in via Prasecco a
Pordenone e, in larga misura, l'Its Alto Adriatico».
La nuova sede al Valle Center sarà inaugurata a novembre e «i
ragazzi saranno già dentro». Ragazzi che Agrusti ha definito 'il
nostro piccolo sogno', svelando qualche numero: «Dal 2011, tra
istituti tecnici, facoltà Stem e Its Academy abbiamo formato
circa 11 mila persone che hanno sviluppato competenze nelle
tecnologie elevate; loro saranno i protagonisti del cambiamento
di tutte le nostre imprese, questo è il capitale umano che va
inserito progressivamente nel tessuto produttivo, abbiamo
bisogno di nativi digitali».
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