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Consiglio di Stato accoglie istanze Monfalcone sui centri islam

Consiglio di Stato accoglie istanze Monfalcone sui centri islam

Cisint: 'Si rafforza linea legalità'. Udienza l'11 febbraio

TRIESTE, 06 novembre 2024, 13:44

Redazione ANSA

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© ANSA/EPA

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Il Consiglio di Stato ha accolto le istanze del Comune di Monfalcone sui centri culturali islamici presenti in città. Lo rende noto lo stesso Comune.
    Le associazioni Baitus Salat e Darus Salaam si erano rivolte alla giustizia amministrativa regionale contro due provvedimenti, emanati dall'allora sindaca Anna Maria Cisint, relativi a due diversi immobili utilizzati per la preghiera ma aventi invece diverse destinazioni d'uso, che il Comune ordinava di ripristinare. Lo scorso giugno il Tar Fvg aveva accolto i ricorsi dei due centri culturali. Il Comune, assistito dalla avvocata Teresa Billiani, si era quindi rivolto al Consiglio di Stato. Quest'ultimo - spiega l'ente locale - "con le 3 ordinanze depositate ieri, a fronte delle domande di sospensiva avanzate dal Comune, ha affermato in accoglimento che sussistono, ai sensi dell'articolo 98 del codice del processo amministrativo, i concorrenti presupposti del fumus boni iuris e del periculum in mora in quanto i motivi posti alla base del gravame avanzato dal Comune sono meritevoli dell'approfondimento proprio della fase di merito".
    "In questo modo - osserva Cisint, oggi europarlamentare e assessora comunale - ne esce rafforzata, in attesa del giudizio definitivo, la linea di legalità e trova conferma la serietà e la correttezza del nostro operato. Le norme devono essere rispettate da tutti senza privilegi inammissibili siano esse rivolte ai semplici cittadini che alle associazioni islamiche".
    Secondo Vincenzo Latorraca, che assiste le due associazioni, "il Consiglio di Stato ha ritenuto, da un lato, che i motivi di gravame siano da approfondire nella fase di merito e, dall'altro, il bilanciamento degli interessi è assicurato dalla fissazione a breve dell'udienza pubblica. L'ordinanza si mostra dunque equilibrata e non pregiudica in alcun modo le ragioni delle associazioni che attendono senza timori la discussione nel merito". "L'efficacia della sentenza del Tar non è stata sospesa - precisa Latorraca - ma la domanda cautelare è accolta ai fini della fissazione della discussione del merito, che nella specie è stata fissata per l'11 febbraio 2025".
   

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