Alberi, alberi, alberi e colori
colori, tanti colori. Gianna Bianconi reinventa la natura
secondo il proprio sentire servendosi esclusivamente di queste
due leve: gli alberi e i colori. Nella prima personale della
pittrice, inaugurata all'Art Studio di Opicina (aperta fino
all'8 dicembre), a morbidi tronchi dall'estremità folta e dalle
tinte morbide si alternano fusti spogli e ispidi come cactus,
come rovi. Mai minacciosi, al contrario, ma respingenti come
aghi, come unghie appuntite.
In una policromia che, come ha indicato qualche critico,
discende direttamente dalla psiche dell'artista, alberi rossi,
azzurri, arancioni si aprono a schiudere panorami altrettanto
colorati o, viceversa, interrompono la vista di una marina.
Apparentemente fiabeschi, se non dal tocco fumettoso,
apparentemente intrise di magia, in realtà queste opere della
pittrice triestina - 18 in mostra - sembrano invece riflettere
un equilibrio interiore, una conquistata armonia con la natura.
Sia che si tratti della benevola Madre Natura, sia che si
tratteggino scenari meno confortanti. In entrambi i casi, un
velo poetico si distende sulla tela.
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