Lo sgombero dei migranti di oggi
dal Porto Vecchio "si limita a coprire un fallimento persistente
nella gestione della prima accoglienza a Trieste, senza
risolvere nulla. Offre un sollievo temporaneo alle persone
coinvolte, ma il rischio è che - in poche settimane - si
ripresentino gli stessi fenomeni di abbandono, perpetuando un
ciclo di inadempienze istituzionali apparentemente senza fine.
Ribadiamo la necessita di attivare quanto prima, anche in vista
dell'inverno, una struttura di bassa soglia che dia adeguata
accoglienza a persone in transito". Lo scrivono le
organizzazioni di assistenza ICS, Linea d'Ombra, Diaconia
Valdese e No Name Kitchen, che definiscono "gravissima" la
decisione "di celare l'intera operazione alle associazioni che
quotidianamente si occupano dei migranti abbandonati dalle
istituzioni. L'operato di queste realtà sul campo è ciò che
impedisce il peggioramento della situazione, anche sotto il
profilo della sicurezza".
Diversa l'opinione del governatore del Friuli Venezia Giulia,
Massimiliano Fedriga, che definisce l'intervento "di legalità",
"fondamentale non soltanto per la sua concretezza, ma anche per
il messaggio che lancia": ovvero "a chi pensa di poter arrivare
e stare illegalmente sul nostro territorio le istituzioni non lo
permettono". Replicando poi in particolare ad alcune
associazioni di assistenza, Fedriga aggiunge: "Mi preoccupa che
qualcuno che legittimamente può avere opinioni diverse possa
però mettere in discussione l'imparzialità delle istituzioni
come Prefettura e Questura. Loro indirettamente hanno fatto
capire come se fossero a servizio di una o dell'altra forza
politica, questo penso che sia assolutamente sbagliato,
pericoloso e inaccettabile. Teniamo un dibattito anche acceso
all'interno però del rispetto delle istituzioni. Se viene meno
il rispetto delle istituzioni c'è il rischio che vengano meno le
regole".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA