Tra le varie truffe compiute o
tentate ai danni degli anziani ci sono alcune modalità
ricorrenti.
Ad esempio c'è quella dei finti appartenenti alle forze
dell'ordine o avvocato: una telefonata di un finto appartenente
alle forze dell'ordine o di un finto avvocato fa credere alla
vittima che un parente (della vittima) sia rimasto coinvolto in
un incidente stradale o che sia stato arrestato. Alla vittima
verrà richiesta una somma di denaro per fornire assistenza
sanitaria o legale alla persona cara in difficoltà. Se la
vittima accetta, l'interlocutore comunica che di lì a breve un
assistente o un Carabiniere in borghese si recherà
nell'abitazione per ritirare il denaro contante.
Truffa dei finti rappresentanti compagnie di fornitura: il
truffatore si presenta a casa della vittima spacciandosi per
rappresentante di una compagnia fornitrice di servizi (acqua,
luce o gas), informando la vittima di nuove e più vantaggiose
condizioni contrattuali. Con questo stratagemma, il
malintenzionato ottiene la fiducia della vittima per
raccoglierne i dati, successivamente utilizzati per aprire nuovi
contratti a suo nome ma senza il suo consenso.
Truffa del finto nipote: i truffatori chiamano la vittima al
telefono, iniziando la conversazione con frasi trabocchetto come
"Indovina un po' chi parla!" o "Zia/o, ti ricordi di me?". In
questo modo cercano di cogliere il nome di un parente o di un
conoscente. Fingendo di essere questa persona, raccontano di
aver urgente bisogno di denaro per gravi motivi, ma che non sono
in grado di passare a ritirare i soldi. Se la vittima accetta,
l'interlocutore comunica che di lì a breve un amico si recherà
nell'abitazione a ritirare la somma o invita la vittima a fare
un bonifico sul proprio conto.
Le truffe online: sempre più frequenti sono le truffe
perpetrate attraverso internet, con falsi siti web o email che
promettono guadagni facili o richiedono dati personali.
Truffa del call center: il truffatore contatta telefonicamente
la vittima, spacciandosi per un operatore di call center, fa
domande banali per indurre la vittima a rispondere con un "sì",
che verrà poi estrapolato e utilizzato come forma di assenso per
l'attivazione di un nuovo contratto di fornitura. La vittima si
accorge della truffa al momento della ricezione della prima
bolletta.
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