Fincantieri, uno dei principali gruppi al mondo nella cantieristica ad alta complessità, e il Gruppo Hera, tra le maggiori multiutility italiane dei settori ambiente, energia e idrico, hanno costituito CircularYard Srl, una newco per realizzare nell'immediato negli 8 cantieri italiani un nuovo innovativo sistema integrato di gestione rifiuti, e, in futuro, anche in altri siti di Fincantieri all'estero.
La joint venture CircularYard scaturisce dal Memorandum d'Intesa firmato nel luglio scorso contribuirà in modo significativo alla riduzione del 15% dei rifiuti indifferenziati destinati allo smaltimento e promuovendo un'economia circolare negli stabilimenti produttivi, grazie a soluzioni innovative e sostenibili. A regime, si prevede che la newco tratterà 100 mila tonnellate l'anno di scarti industriali. La newco è formata al 60% dal Gruppo Hera e al 40% da Fincantieri; Hera sarà presente con le controllate Herambiente Servizi Industriali (HASI) al 55% e A.C.R. di Reggiani Albertino S.p.A. (ACR) con il restante 5%. La società si avvarrà di personale esperto che migliorerà integrazione ed efficientamento di tutte le risorse coinvolte. Il progetto avrà due fasi di sviluppo, fino a gestire, appunto, quasi 100 mila tonnellate l'anno di scarti industriali prodotte nei cantieri navali di Fincantieri e di incrementare del 15% le frazioni valorizzabili - in particolare ferro, legno, plastica e carta - già dal primo anno. Saranno realizzati impianti avanzati come, ad esempio, per il trattamento e riuso delle acque o per il recupero del rame, oltre alla gestione ottimizzata dei rifiuti. Per Pierroberto Folgiero, a.d. e d.g. Fincantieri, la joint venture CircularYard "unisce know-how complementari e ci consente di applicare le migliori pratiche e l'innovazione tecnologica in gestione e valorizzazione dei rifiuti e degli scarti di produzione". Folgiero ha sottolineato lo sforzo verso una "crescita responsabile sia dal punto di vista della sostenibilità che della economicità, confermando il ruolo di Fincantieri come azienda leader mondiale anche nell'adozione di nuovi modelli operativi nella cantieristica." Orazio Iacono, a.d. Gruppo Hera, si accelera il "percorso che porterà Hera a diventare il motore dell'economia circolare del tessuto industriale italiano, accompagnando le grandi aziende nel percorso di transizione ambientale con la riduzione degli scarti di produzione e la massima valorizzazione nel loro recupero".
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