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Confindustria Udine, Pil Fvg previsto in crescita (+0,3%)

Confindustria Udine, Pil Fvg previsto in crescita (+0,3%)

Ma in rallentamento su +0,6% atteso. Report scenario economico

TRIESTE, 01 febbraio 2025, 21:16

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il Pil del Fvg, secondo le analisi dell'Ufficio Studi di Confindustria Udine basati su dati Prometeia aggiornati a gennaio, è previsto in crescita dello 0,3% nel 2025 (0,6% la stima tre mesi fa) e dello 0,7% nel 2026.
    Sono i dati diffusi stamani precisando che il Pil è aumentato in volume dello 0,3% nel 2024 (0,7% stimato lo scorso ottobre).
    Dunque una revisione al ribasso rispetto alle stime di tre mesi fa, imputabile all'andamento di investimenti e esportazioni inferiori alle attese che ha ridotto l'effetto di trascinamento sul 2025.

Un anno questo che, per Confindustria Udine, è penalizzato da un quadro internazionale incerto.
    Per quanto riguarda le componenti della domanda, i consumi delle famiglie (CF) dovrebbero espandersi a un ritmo superiore a quello del Pil, sia nel 2025 (+0,7%) che nel 2026 (+0,8%), sostenuti dal migliorato potere d'acquisto delle famiglie e dalla riduzione dei tassi di interesse.

Alla crescita nel 2026 contribuirà anche la ripresa dell'industria. A fine del 2026 i consumi dovrebbero aumentare del 2,5% rispetto al livello pre-pandemico.
    E' previsto un calo (-0,7% nel 2025 e -1,4% nel 2026) anche negli investimenti (IFL), dopo un quadriennio 2019/2023 positivo, per la incertezza della domanda estera. La Transizione 5.0 patisce difficoltà burocratiche rispetto alla Transizione 4.0.
    Le esportazioni (EXP) di beni in volume, dopo il crollo nel 2023 e in misura minore nel 2024, dovrebbero avere una ripresa espansiva nel 2025, +3,7%, e nel 2026, +3,5%. Si stima un deciso calo nelle costruzioni (-3,2 % nel 2025; -6,2% nel 2026), ma un trend positivo nei servizi (+0,7% nel 2025 e +0,9% nel 2026).
    L'occupazione subirà una decelerazione quest' anno (dal +1,6% nel 2024 al +0,8% nel 2025 e +0,6% nel 2026). Il tasso di occupazione per la fascia di età 15-64 anni è ai massimi e in ulteriore crescita, sorretto dall'espansione degli occupati ma anche dalla contrazione della popolazione attiva, arrivando al 70,8% nel 2025 e al 71,6% il prossimo. Occorre incrementare la partecipazione al lavoro di donne e giovani e promuovere l'ingresso di lavoratori stranieri, anche per sostituire chi andrà in pensione (70mila entro il 2028). Il tasso disoccupazione scenderà al 3,5% nel 2025 e al 3,2% nel 2026.
    Per il presidente di Confindustria Udine, Luigino Pozzo, "il 2025 sarà un anno sfidante, in particolare per il comparto manifatturiero, ma ci sono significativi segnali di ripresa all'orizzonte, già nel 2026. In questi mesi dovremo quindi stringere i denti e lavorare, anche in prospettiva, per affrontare le note criticità strutturali del nostro sistema produttivo: carenza di risorse umane qualificate, costo dell'energia, aumento della competitività, attraverso investimenti in digitalizzazione e sostenibilità". Con una visione di medio-lungo termine occorrerà intervenire in settori chiave: "immigrazione qualificata, orientamento scolastico,formazione, energia, infrastrutture, accesso al credito" sostenendo l'innovazione tecnologica, le riforme e le semplificazioni normative e burocratiche".
   

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