I finanzieri del Comando
Provinciale di Trieste hanno sequestrato oltre 24 tonnellate di
pellet contraffatto.
In particolare, durante i controlli ai valichi di confine
terrestre, attuati per il contrasto all'importazione e alla
commercializzazione di prodotti contraffatti, i militari della
Compagnia di Muggia hanno intercettato una spedizione di pellet
legnoso, partita dall'Est europeo e destinata al mercato
italiano.
Gli accertamenti svolti per verificarne la genuinità,
l'origine e la provenienza, hanno appurato un indebito utilizzo
del marchio di certificazione ENplus, un marchio internazionale
registrato e molto diffuso a livello europeo a garanzia
dell'intera filiera nel suo insieme, dalla fase di produzione
del pellet fino alla consegna al cliente.
ENplus è espressione
di elevati standard qualitativi che, oltre a rendere il prodotto
commercialmente più richiesto per la migliore capacità
calorifera, possiede anche requisiti minimi previsti in
determinate zone d'Italia per ridurre l'inquinamento dell'aria.
Una volta accertato il tentativo di immettere in circolazione
prodotti industriali idonei ad indurre in inganno il compratore
circa origine, provenienza e qualità, è scattata la denuncia
all'autorità giudiziaria triestina con il sequestro dei 24.500
kg di pellet.
Le confezioni, infatti, indicavano un codice
identificativo di un'azienda italiana illecitamente apposto e
nessuna delle parti coinvolte nell'importazione è risultata
essere autorizzata all'utilizzo della marcatura ENplus©. Layout
e grafica risultavano difformi rispetto agli standard richiesti
per l'applicazione del sigillo stesso.
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