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Lavoro: puntare su donne giovani e stranieri per il Fvg

Lavoro: puntare su donne giovani e stranieri per il Fvg

Convegno Pd,calo demografico. Ciarrocchi, nonostante dazi,Fvg ok

UDINE, 22 marzo 2025, 13:01

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Essenziale incrementare l'occupazione tra donne, giovani e stranieri per contrastare gli effetti della crisi demografica in Fvg.

È emerso durante il convegno del Pd "Manifattura: motore di sviluppo, origine del benessere" tenutosi oggi al centro culturale Le Grazie dove il cosiddetto capitale umano è stato al centro del dibattito.
    Il dato più allarmante riguarda la natalità: dai 9.000 nati all'anno si è scesi a 6.982 nel 2023 (-22%).

Tra il 2011 e il 2023, oltre 30mila giovani tra i 18 e i 34 anni hanno lasciato il Fvg, con una media di 2.500 persone all'anno, di cui nel 2023, il 55% dei laureati. Il valore potenziale della mobilità verso l'esterno è stimato in 400 milioni, pari all'1% del Pil Fvg. I giovani stranieri solo in minima parte concorrono al riequilibrio demografico. Questo trend, unito alla previsione di pensionamento del 30-40% della forza lavoro di Fincantieri nei prossimi anni, rischia di aggravare ancora la carenza di lavoratori qualificati. Anche il tessuto produttivo regionale è in sofferenza. Tra 2010 e 2023 si sono perse 11.600 aziende (-11,8%), con un impatto significativo nei settori agricoltura, commercio e servizi. Oggi, il numero di imprese attive è sceso a 86.848, di cui 27.478 artigiane. Le prospettive a medio termine dipingono un quadro ancora più critico. Entro il 2042, la popolazione regionale si ridurrà del 3,3%, mentre la quota di persone in età lavorativa calerà dal 62% al 55%. Per mantenere l'attuale livello di occupati (530 mila), il tasso di occupazione dovrà salire al 79% entro il 2034 e all'88% entro il 2044. Il convegno ha ribadito la necessità di interventi mirati per arrestare l'emorragia di talenti e garantire le condizioni giuste per il rientro dei giovani. La collaborazione tra istituzioni, imprese e sindacati sarà determinante.
    Tuttavia, per Massimiliano Ciarrocchi, d.g. Confindustria regionale e Confindustria Alto Adriatico, "nonostante le criticità, il Fvg continua ad essere attrattivo per la manifattura. Grazie all'azione congiunta dell' amministrazione regionale, di Confindustria e organizzazioni sindacali, negli ultimi due anni sono state affrontate e risolte numerose crisi d'impresa, garantendo stabilità e sviluppo. Cresce l'interesse di investitori e imprese a insediarsi nel nostro territorio".
    Ciarrocchi ha evidenziato come la politica economica degli Usa con le sue discontinuità e la crisi della Germania - tradizionale mercato di sbocco per il manifatturiero regionale - stiano creando una situazione di grande incertezza. Gli Usa "rappresentano un'importante destinazione per l'export, ma l'annuncio di nuovi dazi da parte di Trump su settori strategici come vino (fino al 200%) e acciaio, con possibili estensioni ai macchinari, rischia di avere un impatto significativo sulle imprese del Fvg". Punto chiave dell'analisi di Ciarrocchi riguarda i settori trainanti della regione: mezzi di trasporto, meccanica e agroalimentare, il cui futuro dipenderà dalle politiche commerciali internazionali e il ruolo strategico della Regione nel settore della difesa. "In Fvg convivono realtà industriali di primissimo piano come Leonardo e Fincantieri, che operano in settori destinati a una forte crescita nei prossimi anni. L'Europa investirà 800 miliardi nella difesa, e la nostra regione si trova in una posizione privilegiata per intercettare queste opportunità. Abbiamo le carte in regola per affrontare le sfide del futuro".
   

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