Rossella è d'argento, ma sul viso non scendono lacrime di gioia. Ad un certo punto la vittoria della siciliana nella finale olimpica di Rio della spada sembrava cosa fatta, a spese dell'ungherese Enmese Szasz, e invece sull'11-7 per l'azzurra, al terzo assalto, la situazione si è capovolta e la magiara ha vinto per 15-13. "Sull'11-7 mi sono detta 'me ne mancano quattro' - racconta l'azzurra - ed è stato il mio errore più grande. Avrei dovuto andare avanti una stoccata alla volta, e ora ho qualche rimpianto anche se una medaglia olimpica, seppure d'argento, mi rende comunque contenta.
I Giochi sono un'altra cosa rispetto ai Mondiali, un podio qui pesa molto di più". Ora anche se non ha vinto giura che si taglierà ugualmente i capelli, "e me li tingo di rosa", segno che ha voglia di fare festa anche se ha perso quando le sembrava di essere già sul gradino più alto del podio. Anche perchè il torneo olimpico di spada aveva visto cadere una alla volta altre favorite, come Xu, Berbas e le russe, e a quel punto per la bicampionessa del mondo sembrava fatta. Invece è spuntata questa ungherese che non molla mai e quindi brava nelle rimonte, e per l'appuntamento con il grande sogno ci si rivede tra quattro anni a Tokyo. "Un giorno vorrei diventare come Valentina Vezzali - dice ancora la Fiamingo -, ma ho capito che mi manca ancora tanto. Mi sono illusa di essere come lei solo per un attimo, nella scherma bisogna dare sempre il 100% e io non l'ho fatto".