La delusione è ancora lì visibile nei loro occhi, ma qualche ora dopo la finale del Maracanazinho contro il Brasile in quegli sguardi c'è anche tanto orgoglio per aver disputato un torneo olimpico quasi perfetto a cui è mancato 'soltanto' il guizzo finale. "Rendiamoci conto di quello che abbiamo fatto - dice Juantorena ai suoi compagni - A caldo eravamo tutti un po' giù, ma con la medaglia al collo le cose si vedono da un'altra prospettiva. Godiamocela, e poi ripartiamo: questo è un gruppo che può fare grandi cose in futuro".
L'Italvolley si tiene stretto questo argento, con una squadra di grandi prospettive che si è finalmente ritrovata ad altissimi livelli, e tra quattro anni riproverà a conquistare il primo titolo olimpico di una storia fatta di tanti successi, a cui manca l'oro pesante a cinque cerchi. Quell'oro a cui dovrà rinunciare capitan Birarelli, che ha 35 anni e ha visto svanire la sua ultima chance: "Non eravamo lontani dal Brasile - ammette durante i festeggiamenti a Casa Italia - Purtroppo nei momenti cruciali è mancato quel guizzo che poteva far girare la partita dalla nostra parte. Serviva la partita perfetta e così non è stato". Ma questa nazionale riparte senz'altro da Ivan Zaytsev, letteralmente esploso a 27 anni ai Giochi di Rio.
Con le sue battute da 120 km all'ora ha fatto impazzire gli appassionati di volley: sarà lui il leader indiscusso nel prossimo quadriennio insieme all'altro schiacciatore Filippo Lanza (25 anni). Ad innescarli ci sarà ancora Simone Giannelli, giovanissimo palleggiatore di talento che dopo aver mollato il tennis a 13 anni si è rivelato in Brasile come uno dei migliori al mondo nel suo ruolo. A 20 anni le emozioni sono più difficili da gestire, ma l'alzatore bolzanino ha già mostrato di possedere quella lucidità e quella maturità che servono nei momenti cruciali dei match. La delusione passerà e tra quattro anni proverà a regalare all'Italia quella gioia olimpica solo accarezzata a Rio: "Volevamo vincere questo maledetto titolo - ammette - Ce l'abbiamo messa tutta. Ripartiamo da questa finale, e tra quattro anni in Giappone ci riproveremo ancora più cattivi".