Altius, citius, fortius. Il motto delle Olimpiadi e' una corsa all'oro tra atleta e atleta, in ogni gara di ogni edizione. Ma è anche una rincorsa a superare i limiti umani, una sfida ai tempi o alle misure. E in questo senso Rio 2016 ha segnato un piccolo passo in avanti nell'evoluzione della specie dell'atleta olimpico. Meno record del mondo rispetto a Londra 2012, ma un miglioramento generale delle prestazioni individuali, con il 57 per cento degli ori di atletica, nuoto e sollevamento pesi ad esempio che hanno ottenuto risultati migliori, dunque più bassi, rispetto ai vincitori di quattro anni prima. Il senso di questo bilancio tecnico, stilato da statistici dello sport e pubblicato da Folha de S. Paulo, è anche un altro: cresce la classe media dei campioni, a discapito dei più ricchi. E migliorano se stesse soprattutto le donne.
Bolt è il paradigma, anche se questa volta al contrario. E' entrato nella galleria degli immortali con la terza tripletta olimpica della velocità, ma ha sempre corso con tempi ampiamente superiori alle sue medie, e anche a quelli di Londra: esplicita la sua smorfia dopo la vittoria dei 200. Nel complesso, i primati del mondo sono stati 29 a Rio contro i 41 di Londra. Tra tutti quello dei 400 del sudafricano Wayde van Niekerk, che ha cancellato Michael Johnson; e il doppio primato mondiale del nuoto dell'americana Katie Ledecky, sui 400 e 800 stile, che con il bottino di quattro ori e un argento è stata eletta 'Regina dei Giochi'. Il 'Re', Michael Phelps, è invece rimasto nudo almeno per quanto riguarda i tempi: gli ori complessivi sono saliti a 23, ma senza primati. E allora? Allora è successo che sono stati tutti gli altri ori a far pendere il barometro verso il basso.
Senza tener conto di quegli sport che non hanno parità di condizioni - la vela per il vento, il ciclismo per i percorsi, il nuoto di fondo per le condizioni del mare e via dicendo - in atletica, nuoto e sollevamento pesi - le discipline in cui il dato del cronometro o del bilanciere e' inequivocabile - il miglioramento e' avvenuto per 53 ori su 92. Dalla piscina la maggior crescita, con 19 tempi piu' bassi su 32 ori: nei 100 metri stile uomini il tempo si e' abbassato di 1"33/100. L'atletica migliora i riscontri di 25 vincitori su 45: la corona va al tedesco Thomas Rohler, vincitore del giavellotto con un 90,3 che prolunga la misura della vittoria di Londra di 5 metri e 72 centimetri.
Sono state migliorate le prestazioni dei 10.000, dei 5.000 e dei 3.000 siepi sia uomini sia donne, mentre nello sprint solo una donna ha corso più veloce di quattro anni fa per tagliare il traguardo da prima, la giamaicana Thomson nei 100 e 200. E in fondo e' questo il senso dei Giochi: i record del mondo segnano pietre miliari dello sport, ma è la classe media degli atleti a raccontare l'evoluzione della specie.(ANSA).