'Tricampeao'. In Brasile l'atletica non ha un vasto seguito popolare, ma visto che si avvicina l'Olimpiade di Rio comincia a fare notizia anche da queste parti. Il motivo si chiama Usain Bolt che proprio in terra carioca vuole confermare il proprio status di leggenda riuscendo in un'impresa mai riuscita ad alcun atleta. Il Lampo giamaicano, risolti i problemi fisici evidenziati nei Trials del suo paese, sogna infatti di essere tricampione, o meglio di realizzare per la terza volta consecutiva la tripletta di medaglie d'oro nello sprint che gli è già riuscita ai Giochi di Pechino 2008 e a quelli di Londra 2012. Un oro di quelli cinesi gli verrà tolto per la positività al doping del compagno di staffetta Nesta Carter, ma l'icona della Giamaica, secondo in popolarità nel suo paese soltanto al grande Bob Marley, se n'è già fatto una ragione, traendone ancor più stimoli in vista della sfide olimpiche brasiliane. Palcoscenico delle gare della regina dei Giochi sarà l'Engenhao, ovvero lo stadio del Botafogo che prima degli scandali Fifa era intitolato a Joao Havelange e la cui capienza è stata temporaneamente aumentata di quasi ventimila posti in vista di Rio 2016, con strutture che poi verranno rimosse.
L'appuntamento più atteso, la finale dei 100 metri, è in programma alle 22.25 ora brasiliana (le 3.25 del giorno dopo in Italia) del 14 agosto, quando il campione olimpico di Atene Justin Gatlin, americano ex dopato tornato velocissimo, si dice certo di battere il rivale infrangendone i sogni di 'triplete'. Il 18 agosto alle 22.30 ora di Rio ci sarà invece la finale dei 200. Bolt a parte, grande protagonista dell'atletica dell'Olimpiade di Rio sarà la squadra degli Usa. Basta un dato per far capire la sua forza, evidenziata fin dalla prima edizione dei Giochi moderni: su 2.400 podi olimpici statunitensi, 768 sono stati conquistati nell'atletica. Ad Atene 1896 dieci atleti schierati in questa disciplina vinsero un totale di 17 medaglie e da allora si è sempre andati avanti così, nel segno di campioni che sono stati, come Carl Lewis, il simbolo stesso di questo sport. Un dato significativo è anche quello della Giamaica, che in tutto alle Olimpiadi estive ha conquistato 67 medaglie, di cui 66 nell'atletica (unica eccezione, un bronzo nel ciclismo): 17 ori, 29 argenti e 20 bronzi. Questa volta il team caraibico avrà 59 rappresentanti della specialità regina con altri autentici fuoriclasse della velocità come Yohan Blake, Shelly-Ann Fraser-Pryce, Veronica Campbell-Brown ed Elaine Thompson. Ci sarà invece solo come staffettista Asafa Powell. un capitolo a parte merita il grande assente Russia, perchè la nazionale di questo paese è stata fermata dalla Iaaf per le note vicende di 'doping di stato', a parte la saltatrice in lungo Darya Klishina, che da anni vive e si allena in Florida e gareggerà sotto bandiera 'neutra'. Una raffica di ricorsi al Tas potrebbe comunque modificare questa situazione, in cui ha rischiato di trovarsi anche il Kenya dopo le notizie sulla positività di vari suoi rappresentanti, che hanno appannato l'immagine dei corridori degli Altopiani.
- E l'Italia? Svanito il sogno d'oro nell'alto di Gianmarco Tamberi, infortunatosi nel meeting di Montecarlo mentre tentava di scavalcare quota 2.41, il team targato Fidal sta ancora cercando di metabolizzare il duro colpo, il secondo di un periodo nero dopo quello, dai contorni non ancora chiari, della positività per steroidi di Alex Schwazer. Per Tamberi il 2016 era stato finora un anno d’oro (vittoria ai Mondiali indoor e agli Europei), ma adesso si è trasformato in un incubo. Così l’Italia dell’atletica, che sperava di riscattare lo zero medaglie dei Mondiali di Pechino dell’anno scorso, porterà a Rio una squadra di 35 atleti (14 uomini e 21 donne) con possibilità di due o tre integrazioni all'ultimo momento. Daniele Meucci fra gli uomini e Valeria Straneo tra le donne cullano sogni di gloria nella maratona, ma sulle strade della 'Cidade Maravilhosa', sempre sui 42.195 km., rappresenterà l'Italia anche Catherine Bertone, 44enne medico aostano nata in Turchia e capace di sbalorditivi miglioramenti dal 2011 a oggi. La sua corsa l'ha portata fino a Rio, ora sogna di dimostrare che il talento non ha età e che non è mai troppo tardi per sognare.