Il ciclismo è nel programma dei Giochi fin dalla prima edizione dell'era moderna, ad Atene 1896. Il programma prevede 18 gare, delle quali nove maschili e altrettante femminili, distribuite su quattro specialità: su strada, pista, mountain biking e Bmx. L'Italia del ciclismo a Rio ci riproverà: nella strada l'appuntamento con l'oro manca da 12 anni, da Atene, dove Paolo Bettini mise la prima pietra di uno storico tris con i due ori mondiali. La serie d'oro per i colori azzurri si aprì con Attilio Pavesi che, su un tracciato di 100 km, a Los Angeles nel 1932, precedette Guglielmo Segato. Nel 1956, a Melbourne, sui 187,7 km, Ercole Baldini vinse l'oro e Livio Trapè quattro anni dopo dovette 'accontentarsi' dell'argento, nel 1960, a Roma, su un percorso di 175,4 km. Mario Zanin fu primo a Tokyo, nel 1964 (194,8 km), e Pierfranco Vianelli a Città del Messico 1968 (196,2 km). Giuseppe Martinelli si fermò al secondo posto sui 178 km del circuito di Montreal, nel 1976, e il compianto Fabio Casartelli (194,4 km), a Barcellona, nel 1992, fu oro prima di Bettini nel 2004 (211,2 km) ad Atene. L'ultimo oro su strada, quello di Londra 2012, andò ad Alexandre Vinokourov, attuale dg dell'Astana. Il ciclismo fa parte del programma dei Giochi olimpici fin dalla prima edizione dell'era moderna, quella disputata ad Atene, nel 1896. Sempre su strada, oltre alla corsa in linea, è prevista pure una crono individuale introdotta a partire dai Giochi di Atlanta 1996, nella quale l'Italia non ha mai ottenuto alcuna medaglia. È stata invece abolita la cronometro a squadre, dove l'Italia vinse due ori (1960 e 1984). Nella gara su strada in linea donne l'Italia vanta due medaglie: Imelda Chiappa (argento 1996) e Tatiana Guderzo (bronzo 2008). Due ori di Paola Pezzo nella cross-country (1996 e 2000), svariati i trionfi nella pista, tant'è che il medagliere azzurro è a quota 32, solo dietro la Francia a 41. A Rio toccherà a Nibali, Aru, Viviani e compagni il compito di rimpinguarlo.