Unica disciplina con sfida uomini-donne

Presente nel programma olimpico per la prima volta ai Giochi di Parigi 1900, e in pianta stabile a partire da Stoccolma 1912, l'equitazione fu aperta ad atleti civili solo quarant'anni dopo a Helsinki: fino ad allora vi erano stati ammessi solo militari. È l'unico sport olimpico in cui uomini e donne possono sfidarsi in gara. Comprende tre discipline: dressage, concorso completo e salto ostacoli. Nella prima, cavallo e cavaliere eseguono movimenti prevalentemente geometrici (detti arie) su un campo di forma rettangolare. La seconda prevede il superamento di diverse prove: una ripresa di dressage, una prova di salto ostacoli e una di cross-country, da svolgersi in più giornate Nella terza disciplina, infine, il binomio compie un percorso ad ostacoli, sino ad un massimo di 12. Il tedesco Reiner Klimke tra gli uomini e l'olandese Anky van Grunsven tra le donne sono i più medagliati di sempre, rispettivamente con 8 e 9 podi totali. la Germania è la nazione più vincente con 46 medaglie. L'Italia in questa classifica è all'ottavo posto (23 medaglie 7 d'oro). I suoi atleti simbolo restano i fratelli Raimondo e Piero D'Inzeo (rispettivamente oro e argento a Roma '60 e argento e bronzo a Melbourne '56) a tutt'oggi entrambi recordman azzurri in materia di partecipazioni alle Olimpiadi: ben otto consecutive ciascuno, da Londra '48 a Montreal '76.
A Rio 2016 l'Italia si presenterà con sei binomi: uno nel dressage, uno nel salto ostacoli e quattro nel completo
Occhi puntati su Valentina Truppa, che in questi ultimi quattro anni ha ottenuto i migliori risultati per l'Italia nel dressage. Tuttavia la 30enne carabiniere, milanese di nascita e astigiana d'adozione, è anche coinvolta in una disputa con la Federazione per la vendita del cavallo di 15 anni Eremo del Castegno, con cui aveva sin lì ottenuto i suoi successi, compresa la conquista di un pass individuale per Rio. Non è tutto: a giugno dell'anno scorso Valentina è stata vittima di una caduta in una gara ad Arezzo, battendo la testa, ed è rimasta ricoverata in ospedale per dodici giorni, i primi quattro dei quali in rianimazione. Poi, il recupero e il ritorno alle competizioni già a fine settembre.