È una delle discipline presenti da sempre nel programma delle Olimpiadi moderne. Si tratta della lotta, forma di combattimento in cui due avversari si confrontano a terra e in piedi. È suddivisa in due varianti: greco-romana (presente ai Giochi dal 1896) e libera (entrata nel programma nel 1904). Nella lotta greco-romana sono ammesse tecniche effettuate con le braccia al di sopra del bacino, mentre in quella libera sono consentite anche le prese delle gambe e il loro utilizzo per l'esecuzione di tecniche.
La lotta olimpica nacque nel 708 avanti Cristo in occasione della XVIII Olimpiade e il primo vincitore dei Giochi fu Euribato. Uno dei lottatori più famosi è stato Milone di Crotone. Poi l'imperatore Teodosio I proibì i simboli della civiltà pagana come i giochi olimpici e la lotta sparì come competizione. Il 1800 rappresenta la rinascita della disciplina a livello sportivo: nacquero importanti palestre in Francia e Italia ed è a un lottatore italiano, Basilio Bartoletti, che si deve la definizione di lotta greco-romana. Usa Urss, Giappone e Svezia le nazioni più medagliate ai Giochi. L'Italia ha vinto una sola medaglia nella lotta libera (l'oro di Vincenzo Pollio a Mosca 1980 nei 48 kg) e ben 19 (6 ori, 4 argenti e 9 bronzi) nella greco-romana. Qualificato per il momento l'italo-cubano Frank Chamizo (65 kg), oro ai Mondiali di Las Vegas del 2015 e agli Europei di Riga dello scorso marzo. A lui si affidano le poche speranze di medaglia in questa disciplina.