La pallanuoto è una delle discipline più faticose e violente in senso assoluto: un mix micidiale di forza, potenza, agilità, resistenza e accurata preparazione atletica. Fa parte del programma olimpico fin dal 1900, ossia dai secondi Giochi dell'era moderna disputati a Parigi. Anche se, nelle prime due edizioni non presero parte al torneo delle rappresentative nazionali, ma squadre di club che rappresentavano le rispettive nazioni.
Quattro dei primi cinque titoli furono vinti dalla Gran Bretagna ma, dal 1932 in poi, è cominciato il dominio dell'Ungheria, che si è aggiudicata 15 medaglie (nove ori, tre argenti e altrettanti bronzi) in 20 partecipazioni. La squadra detentrice del titolo olimpico maschile è la Croazia, che superò l'Italia nella finale per l'oro, mentre gli Stati Uniti detengono il titolo femminile, che viene assegnato solo dall'edizione del 2000, disputata nella piscina di Sidney.
Nella lunga storia dei Giochi sono stati organizzati 26 tornei maschili e quattro femminili ai quali hanno preso parte 19 diverse nazioni. Gli atleti che hanno partecipato alle varie competizioni sono stati 2.091 uomini e 215 donne, per un totale di 2.306. Il Settebello, che si è qualificato grazie all'ausilio del torneo preolimpico di Trieste, ha già vinto l'oro in tre occasioni: a Londra (1948), a Roma (1960) e Barcellona (1992), con l'attuale ct Sandro Campagna in acqua. L'Italia conta anche due argenti: a Montreal (1976) e a Londra (2012). Altrettanti i bronzi: a Helsinki (1952) e Atlanta (1996).
Il setterosa, già qualificato per Rio, invece, ha vinto una sola medaglia d'oro, nel 2004, ad Atene. L'Italia è seconda nel medagliere complessivo, con otto allori, alle spalle dell'Ungheria che di medaglie ne ha portate a casa 16.
Pallanuoto uomini, Settebello cerca il poker
3 ori a Londra, Roma e Barcellona, A Londra fu argento
È sicuramente una delle più vincenti del panorama dello sport italiano. È la nazionale di pallanuoto maschile, altrimenti conosciuta come Settebello. Nel suo palmares ci sono infatti tre medaglie d'oro alle Olimpiadi, tre titoli Mondiali, tre titoli Europei e una Coppa del Mondo. Il soprannome di Settebello venne utilizzato per la prima volta alle Olimpiadi di Londra 1948, vinti proprio dall'Italia. All'epoca il soprannome era quello della Rari Nantes Napoli, i cui giocatori passavano il tempo durante le lunghe trasferte giocando a scopa. E a Londra, durante un'intervista alcuni giocatori dissero al radiocronista, Niccolò Carosio: "noi siamo quelli del Settebello, alla radio ci chiami così". E da allora è rimasto il soprannome della nazionale. Quella di Londra - il ct era Giuseppe Valle - fu la prima volta che gli azzurri salirono sul podio alle Olimpiadi, dopo tre mancate qualificazioni e due eliminazioni agli ottavi di finale ad Anversa 1920 e Parigi 1924. Quattro anni dopo (Helsinki 1952) il Settebello conquistò il bronzo, per poi chiudere al quarto posto a Melbourne 1956. Nelle Olimpiadi di casa, quelle di Roma 1960, il secondo successo a cinque cerchi. Allenatore di quel Settebello era Andres Zolyomy e tra i giocatori vi era quel Gianni Lonzi che 16 anni dopo, a Montreal, guidò gli azzurri alla conquista della medaglia d'argento. A Barcellona 1992 arrivò una delle vittorie più belle nella storia del Settebello. Nel giorno di chiusura dei Giochi, gli azzurri incontrarono la Spagna padrona di casa e ebbero la meglio per 9-8 dopo tre tempi supplementari. Tra i giocatori in acqua vi era l'attuale ct della nazionale, Alessandro Campagna. Gli azzurri erano guidati da uno dei 'santoni' della pallanuoto mondiale, Ratko Rudic. Il serbo, che ora allena la nazionale brasiliana, quattro anni vinse l'oro olimpico con la Croazia battendo in finale proprio gli azzurri. Il Settebello è sicuramente una delle favorite del torneo di Rio nonostante una qualificazione ottenuta solo grazie al preolimpico di Trieste chiuso al secondo posto, visto che nè ai Mondiali di Kazan 2015 e nè agli Europei di Belgrado del gennaio scorso è riuscito a salire sul podio. E Campagna vorrebbe tanto vincere le Olimpiadi da allenatore dopo esserci riuscito da giocatore.
Pallanuoto, Setterosa per il riscatto
Dopo l’oro di Atene 2004 due edizioni deludenti
Riscattare le ultime deludenti prestazioni e rinverdire gli antichi fasti. La nazionale italiana di pallanuoto femminile si presenta per la quarta volta - su cinque edizioni - al via del torneo olimpico. Assente a Sydney 2000, il Setterosa, che allora era guidato da Pierluigi Formiconi, ha conquistato la medaglia d'oro ad Atene 2004 dopo aver battuto in finale la Grecia 10-9. Deludenti le due successive edizioni: sesto posto a Pechino 2008 (ko ai rigori nei quarti di finale contro l'Olanda e poi sconfitta contro la Cina) e settimo posto a Londra 2012 (sconfitta nei quarti contro gli Usa - che poi vinceranno il torneo - e poi ancora contro la Cina prima di battere le padrone di casa della Gran Bretagna).
Dopo aver mancato la qualificazione diretta ai campionati europei svoltosi a Belgrado a gennaio - vinti dall'Ungheria - proprio per lo stop in semifinale imposto dalle magiare, il Setterosa ha strappato il pass al preolimpico svoltosi a marzo a Gouda, in Olanda. Alla squadra allenata da Fabio Conti, sulla panchina azzurra dal 2010, bastava piazzarsi tra le prime quattro per qualificarsi ai Giochi. Le azzurre hanno fatto di più, arrivando fino alla finale, dove sono state piegate dagli Stati Uniti. Nel palmares azzurro anche due successi ai Mondiali (Perth 1998 e Fukuoka 2001) e cinque agli Europei. Nell'ultima rassegna iridata, quella dello scorso anno a Kazan (Russia), le azzurre hanno conquistato il terzo posto tornando sul podio.