Appuntamento dal 6 agosto al 21 agosto al Riocentro Pavillon. Comincerà il giorno dopo l'inaugurazione dei Giochi il torneo olimpico di boxe che, per la prima volta, vedrà la partecipazione dei professionisti e quella di una pugilatrice italiana, la campana Irma Testa che combatterà con ambizioni da podio nella categoria dei 60 kg. In campo maschile la squadra italiana avrà invece sei atleti, e fra loro quel Clemente Russo che sogna il terzo alloro olimpico della carriera. Argento sia a Pechino che a Londra, con più rimpianti in Cina che nella capitale britannica (dove in finale fu battuto chiaramente dall'ucraino Usyk), 'Tatanka' vorrebbe chiudere in bellezza, ovvero con quell'oro dei massimi (91 kg.) che ha già conquistato due volte a livello di Mondiali. Non ci sarà invece l'altra icona del pugilato dilettantistico azzurro, quel Roberto Cammarelle al quale soltanto un verdetto molto discutibile a Londra, contro quel Joshua ora campione del mondo dei professionisti, strappò il secondo oro consecutivo nei supermassimi dopo quello di Pechino. Al posto del boxeur diventato tecnico delle Fiamme Oro ci sarà l'erede designato Guido Vianello, gigante (è alto 1.98) romano cresciuto nella palestra di Via Pico della Mirandola alla Montagnola in cui si allena anche Giovanni De Carolis, l'iridato dei supermedi Wba autore di spettacolari match in Germania.
Sul ring carioca ci sarà poi un altro pugile che una medaglia olimpica l'ha già vinta, quel Vincenzo Mangiacapre bronzo a Londra e deciso a tornare sul podio anche se dalla categorias dei 64 kg. è passato a quella dei 69 kg. Valentino Manfredonia, il primo pugile azzurro a qualificarsi per questi Giochi, sogna invece di consacrarsi nella terra in cui è nato, nei pressi di Recife prima di essere adottato da una coppia di Pianura: per questo, dopo i primi successi da boxeur, è stato soprannominato 'il Tyson del Vesuvio'. Nei 49 kg. combatterà Manuel Cappai, mentre Carmine Tommasone, ex campione italiano dei pesi piuma, è stato il primo professionista italiano a qualificarsi per un'Olimpiade. Va detto però che gli sono bastati soltanto tre incontri per farcela, visto che il torneo di ammissione da lui disputato in Venezuela assegnava nella sua categoria (60 kg.) ben tre pass per soli 7 partecipanti. Il 'Mr Wolf' irpino è stato comunque bravo a sfruttare l'occasione e adesso vorrebbe essere protagonista anche a Rio, per rifarsi della delusione patita nel 2008 quando, da dilettante, sperava di essere selezionato per Pechino e invece rimase fuori.
A livello generale dal torneo olimpico di pugilato ci si aspetta la conferma della bontà delle scuole di Cuba e dell'est Europa, e la crescita di quella cinese. Quanto alla rinascita della boxe degli Usa, auspicabile magari per onorare al meglio la memoria del grande Muhammad Ali scomparso proprio quest'anno, i tempi non sembrano essere maturi. A Rio 2016 gli Usa parteciperanno soltanto con 6 pugili, loro minimo storico. Tra questi c’è però un 19enne che ha le stimmate del fuoriclasse. Si chiama Shakur (in onore del rapper Tupac Shakur, idolo della madre del ragazzo) Stevenson, viene da Newark e vede nella nobile arte non solo il mezzo per realizzarsi ma l'occasione per aiutare la famiglia (ha otto fratelli e un adorato nonno) ad uscire dal ghetto e dalla povertà, responsabilità imprescindibile nel suo modo di essere. Ha sogni di grandezza, in campo maschile e femminile, anche la Selecao del Brasile, nonostante i dirigenti del comitato olimpico locale non siano riusciti a convincere al ritorno in nazionale i fratelli Falcao, già medagliati a Londra, che hanno deciso di continuare a concentrarsi sulle rispettive carriere professionistiche. Dal punto di vista brasiliano, l'Olimpiade 2016 ha perso prima del via due possibili protagonisti.
Russo ultima chiamata per l’oro, Irma Testa prima azzurra
