Italia e Stati Uniti su tutti, poi gli altri. Gli albi d'oro e i podi olimpici del tiro a volo parlano chiaro: due nazionali, per medaglie e tradizioni, sono superiori alle altre, e anche questa volta non dovrebbero fare 'cilecca'. Le nuove regole, con i punteggi delle eliminatorie cancellati prima dei 'medal match', lasciano maggior spazio rispetto al passato alla casualità, ma la squadra azzurra guidata dai tre Ct Pera, Benelli e Cenci, tutti ex tiratori di grande spessore internazionale promette di fare bene anche a Rio. Lo ha dimostrato sfiorando di un soffio il 'pieno' a livello di carte olimpiche: al massimo si potevano ottenere dieci posti ai Giochi, e l'Italia ne ha conquistati nove.
Per evitare polemiche e permettere ai diretti interessati di prepararsi in tranquillità, i tre tecnici hanno anche reso note con largo anticipo le convocazioni olimpiche, anche se poi c'è stata una 'coda' nello skeet: il carabiniere romano Valerio Luchini, uno dei due selezionati dello Skeet, ha rinunciato per problemi personali e il suo posto è stato preso da Luigi Lodde, quinto classificato a Londra 2012.
Proprio lo Skeet, in cui sarà in lizza anche lo Sceicco del Dubai Saeed Al Maktoum (ex presunto acquirente della Roma), promette molto bene per l'Italia nonostante la presenza del fuoriclasse americano Vincent Hancock (oro a Pechino e Londra). Infatti, oltre a Lodde, il team targato Coni schiererà un ragazzino considerato il nuovo fenomeno di questa disciplina: è il 21enne 'figlio d'artè (suo padre Bruno fu bronzo a Barcellona '92) Gabriele Rossetti, ai vertici mondiali già da un paio d'anni. In campo femminile il ct Benelli punta su Chiara Cainero, oro sotto la pioggia a Pechino 2008, e Diana Bacosi, mentre nella Fossa Pera ha scelto l'olimpionica in carica Jessica Rossi nonostante il posto ai Giochi per l'Italia fosse stato conquistato da un'altra tiratrice, Silvana Stanco. Avversaria irriducibile delle azzurre sarà un altro fenomeno proveniente dagli Usa, quella Kimberly Rhode vincitrice di tre medaglie d'oro ai Giochi in altrettante edizioni: Atlanta 1996 (quando aveva solo 16 anni), Atene 2004 e Londra 2012.
Punta della squadra azzurra sarà anche Giovanni Pellielo, 46 anni, alla sua settima Olimpiade. Sognava di fare il portabandiera nella cerimonia di apertura, ma si 'accontenterebbè di tornare sul podio della Fossa, come a Sydney (bronzo), Atene (argento) e Pechino (argento). Al dieci volte campione del mondo manca solo l'oro più importante ed un eventuale successo a Rio sarebbe una delle favole più belle dei Giochi, almeno in chiave italiana. Con lui sarà in gara Massimo Fabbrizi, carabiniere marchigiano argento a Londra 2012.
Nel double trap l'Italia, che anche qui coltiva speranze di medaglia, sarà presente con Antonino Barillà e Marco Innocenti, ma qui il vero personaggio è il ct Mirco Cenci, celebre per le sue 'sparatè contro gli animalisti (è un grande amante della caccia) e che durante la Preolimpica di aprile si è scagliato contro gli organizzatori brasiliani per il problema dell'eccessiva durezza dei piattelli, sollevato anche da altri e che rischia di falsare le gare dei Giochi. ""Una vergogna - aveva sottolineato Cenci -. Come testimone oculare posso dire che per le foto postate sui social non sono stati scelti quelli più scadenti. Ce n'erano di molto peggio. Ecco come trasformare ignobilmente una disciplina olimpica in un gioco da baraccone denominato 'tiro ai gessetti'. I piattelli utilizzati in Brasile sono scandalosi, ci vuole la dinamite per romperli. Gli atleti erano imbufaliti". E a proposito di tecnici italiani: ne ha uno la Selecao di casa, visto che alla guida del Brasile c'è l'italiano Carlo Danna, 71enne viterbese ex campione del mondo.
Italia da battere, ha fenomeno 21enne
