Di Francisca contro il terrore, e l'Europa ringrazia

 L'Europa va a medaglia. Nelle Olimpiadi delle squadre sotto bandiera Cio - che siano i rifugiati o i kuwaitiani -, la scelta di Elisa Di Francisca è altrettanto coraggiosa e profonda: "Sventolo la bandiera dell'Europa per dire che dobbiamo essere uniti contro il terrore, contro chi vuole farci stare chiusi in casa: penso alle stragi di Parigi e Bruxelles, il terrore non deve vincere", dice nella notte d'argento del suo fioretto. E al risveglio subito arriva il grazie dell'Europa, dalla commissione europea alla Mogherini. La pedana su cui Elisa Di Francisca è abituata a combattere le sue paure, i suoi demoni, "mostri con in quali ormai devo convivere", per una volta si è trasformata in una grande piattaforma dove far salire tutta l'Europa, che unita e senza più barriere deve affrontare con coraggio la grande paura del terrorismo internazionale. E al suo risveglio con la medaglia d'argento al collo la fiorettista azzurra si è ritrovata travolta da messaggi di ringraziamento anche dalle istituzioni italiane ed europee. La sua dedica speciale ad un'Europa unita contro l'Isis, messa in scena al termine della cerimonia di premiazione per la medaglia d'argento nel fioretto, è andata a bersaglio. Una bandiera dell'Unione Europea sventolata scendendo dal podio e dedicata alle vittime degli attentati di Parigi e Bruxelles, un messaggio per combattere la paura con il coraggio e l'unione, come una squadra: "Questa medaglia è per Parigi e per Bruxelles, colpite da stragi che mi hanno segnato. Se restiamo uniti possiamo sconfiggere il terrorismo, non dobbiamo darla vinta all'Isis. Il loro obiettivo è di farci chiudere dentro casa, e noi dobbiamo trovare il coraggio, attraverso l'amore, per rispondergli abbattendo le barriere e impegnandoci per creare un'Europa davvero unita". Inevitabile l'eco da Rio a Bruxelles. L'azzurra e' stata applaudita personalmente da Federica Mogherini, alto rappresentate per la politica estera della Ue: "La bandiera dell'Europa, gli ideali della meglio gioventù. Elisa brava due volte". L'iniziativa della fiorettista azzurra ha incassato subito l'apprezzamento della Commissione europea, che ha sottolineato come io sia stato "un gesto personale molto bello": "Questo è il ruolo positivo dello sport, che permette di costruire il dialogo tra le diverse culture". E tanti media internazionali, Le Monde in testa, hanno dato ampio risalto a un gesto non comune. "Il mio è stato un atto d'amore, un gesto che mi è venuto dal cuore e dalla mia coscienza, e che da tempo volevo esprimere - ha ribadito Di Francisca prima di tornare in Italia - Noi ci teniamo alla vita, per chi crede è un dono di Dio da rispettare. Paura e coraggio sono elementi anche in pedana. La paura che ti blocca, come accaduto a me sin dai primi assalti, ma anche il coraggio di superarla ed arrivare in fondo. Non possiamo fare il "loro" gioco. Ci vogliono antagonisti, rivali, vogliono che abbiamo paura uno dell'altro, provano ad infondere terrore: noi invece dobbiamo rispondere con l'amore e con il coraggio, facendo squadra. So che tanti la pensano come me, e non lo dicono per timidezza o per paura". Quella che Di Francisca ha sconfitto con una stoccata, anche fuori dalla sua pedana.