Nuoto: leggenda Phelps, ora arrivederci a Londra
Campione americano simbolo giochi: otto ori, cancellato Spitz
(ANSA) - PECHINO, - Ha pianto, riso, incantato, solcando
l'acqua pechinese con l'eleganze di un delfino, e la
voracita' di uno squalo. Michael Phelps cercava da quattro
anni la chiave per mettere la sua faccia da ragazzone
americano, ma soprattutto le sue gambe e braccia da super
eroe della piscina, sul piedistallo della leggenda: c'e'
riuscito nei primi Giochi in terra cinese, vincendo otto
ori, con sette primati del mondo, e cancellando quel mito a
tinte appannate di Mark Spitz, che da 36 anni faceva
capolino ad ogni quadriennio con il peso dei suoi sette
titoli di Monaco '72.
Quella del gigante di Baltimora e' stata una cavalcata
senza precedenti nella storia a cinque cerchi: ha esordito
con i 400 misti nel giorno dell'orgoglio americano, con il
presidente Bush sugli spalti e l'inno a singhiozzi sul
podio, ad accompagnare quelli inediti di Phelps. Ha concluso
con la vittoria corale della staffetta a stelle e strisce,
che non lo ha tradito. Anzi lo ha spinto veloce, con
l'ennesimo crono stellare, sul trono dei piu' grandi: ha
superato il mezzofondista Nurmi, la ginnasta Latynina, e il
re dell'atletica Carl Lewis. Come lui nessuno mai, insomma,
ed e' per questo che il nuotatore statunitense ha
conquistato la copertina dei Giochi.
Il Cubo futurista si e' stretto per nove giorni intorno a
Big Michael, che solo una volta ha provato il brivido di
veder sfumare il sogno delle otto meraviglie: il 16 agosto
ci ha provato il serbo Milorad Cavic a rovinargli la festa.
Ma nei 100 farfalla un centesimo salva Phelps, per il
settimo sigillo. Il resto e' stato applausi, bandiere, e una
collezione di bouquet di rose rosse lanciate in tribuna.
Quasi tutte per mamma Debbie: e' lei, la signora dai capelli
neri e il mascara in evidenza, il faro della vita di super
Michael. Perche' il ragazzo che ha inaugurato la moda della
musica sparata in cuffia a bordo vasca, che sbandierando la
sua dieta a base di pasta e pizza ha fatto un mega spot al
made in Italy a tavola, e' anche un gran mammone. E' dalle
donne della sua vita (nel cuore posto d'onore anche per le
due sorelle) che e' corso ogni volta che la piscina gli ha
dato ragione: e si e' stretto in un abbraccio tra le lacrime
quando l'obiettivo era centrato. ''Voglio solo abbracciare
mia madre'' le prime parole del campione quando sul suo
collo pendeva gia' l'ottavo oro dei Giochi di Pechino.
Eppure sembra che proprio in Cina re Michael abbia trovato
un'altra donna che gli faccia battere il cuore: la bella
Stephanie Rice, campionessa della nazionale di nuoto
australiana, 3 ori e altrettanti record del mondo in questa
edizione dei Giochi, ex fidanzata di Eamon Sullivan. I due
sono stati avvistati in atteggiamenti teneri nella festa di
chiusura.
''Sono un pesce fuori dall'acqua, non saprei fare altro''
ha sempre detto l'americano. In vasca lo ha dimostrato,
perche' le Olimpiadi di Pechino, a sipario calato, sono
Michael Phelps, il ragazzo da 12.000 calorie al giorno e da
un milione di dollari. Il nuotatore divide la scena con
l'altro grandissimo di questi Giochi, quell'Usain Bolt che
pochi passi piu' in la' dall'Acquatic center, nel Nido
D'Uccello ha frantumato tutti i record della velocita'.
Dietro al campione americano tutto il nuoto che
nell'edizione appena conclusa ha fatto ancora un salto in
avanti: venticinque record del mondo stabiliti, in cui per
una volta c'e' anche un pezzo d'Italia. Ha la faccia da bad
girl di Federica Pellegrini, che si mangia l'oro dei 400
stile, e poi si riscatta ampiamente con il titolo e doppio
primato mondiale sui 200. E sono state Olimpiadi in cui in
acqua ha tenuto banco anche la guerra dei costumi: a tenere
la scena il body laser adottato, tra l'altro, dalla squadra
americana. Mute ad altissima tecnologia, dei bob in tessuto
e poliuretano studiati per scivolare sull'acqua come saette.
'Aiutino' regolare? La Fina ha dato il via libera,
innescando un vespaio senza fine. Ma lui, il campione che ha
stracciato qualsiasi record, si puo' permettere il lusso di
snobbarli i costumi di ultima generazione: li indossa, da
contratto, ma preferirebbe tornare all'antico. Magari allo
slip un po' vintage, lo stesso con cui quasi 40 anni fa
volava in acqua il mito senza piu' record che si chiama
Spitz. A Londra Super Michael sara' ancora l'uomo da
battere. Mission impossible per il resto del mondo che
nuota. (ANSA)