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Intercettazioni della 'Cupola romana' VIDEO

Intercettazioni della 'Cupola romana' VIDEO

Carminati,"Sono Re di Roma, in strada comandiamo noi"

02 dicembre 2014, 22:17

Luca Laviola

ANSACheck

Mafia: 'Che te serve? ', cosi ' Carminati al telefono - RIPRODUZIONE RISERVATA

Mafia:  'Che te serve? ', cosi ' Carminati al telefono - RIPRODUZIONE RISERVATA
Mafia: 'Che te serve? ', cosi ' Carminati al telefono - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un'arma "per annà a minaccià la gente, quando mi sento aggressivo e dice anvedi questo è matto...". Così Massimo Carminati (PROFILO) in un'intercettazione presente nell' ordinanza di custodia, firmata dal gip di Roma, si esprime in merito all'utilizzo di una pistola per minacciare chi non voleva sottostare al volere del clan. Le indagini hanno accertato che sia l'ex Nar che il suo braccio destro Riccardo Brugia "detenevano delle armi acquisite illegalmente". Un arsenale in cui Carminati voleva che fossero presenti anche due "Makarov 9 con silenziatore", in modo da ridurre "al minimo il rischio di individuazione in caso di utilizzo, grazie alla silenziosità: "non senti neanche il clack"". Carminati, in una intercettazione, racconta di "aver già speso 25 mila euro" per 4 "silenziatori" e 3 "MP5" (pistola mitragliatrice automatica)". Dal canto suo Brugia spiega che è necessario munirsi anche di giubbotti antiproiettile in Kevlar: "ma dei giubbotti da noi... appizzati ce li dovemo avè...eh! anche perché c'ho sempre avuto la fissa del coso, del povero Danilo", con ovvio riferimento ad Danilo Abbruciati, esponente della Banda della Magliana morto in un conflitto a fuoco scaturito nel 1982". E sul punto Carminati chiosa: "se c'hai quello ti salvi".

"Tu c'hai idea quanto ce guadagno sugli immigrati? Il traffico di droga rende meno". Salvatore Buzzi, braccio destro e sodale di Massimo Carminati nella cupola affaristica che ha avvelenato Roma, intercettato svela qual è il suo business principale. Lui, signore delle coop, lo dice chiaramente in un'intercettazione allegata nelle circa 1200 pagine dell'ordinanza che ieri ha svelato la 'cupola' di affari e politica e portato in carcere 37 persone e che vede tra gli indagati anche l'ex sindaco Gianni Alemanno.

L'affare dei centri di accoglienza per rifugiati e immigrati è, secondo la Procura di Roma, garantito dall'ex vicecapo di gabinetto all'epoca del'amministrazione Veltroni, Luca Odevaine, descritto nell'ordinanza come "un signore che attraversa, in senso verticale e orizzontale, tutte le amministrazioni pubbliche più significative nel settore dell'emergenza immigrati".

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