Sullo stadio di Roma decide la sindaca? "Assolutamente sì: non sono venuto qui a dare direttive su uno stadio... io non sono mai stato in uno stadio in vita mia". Così Beppe Grillo lasciando l'Hotel Forum a Roma. Sul progetto, ha continuato il leader M5s, "non faremo una scelta tra un palazzinaro e un altro: sarà un altro tipo di scelta, di più non posso dirvi". In ogni caso, ha aggiunto, si tratterà "di scelte in sintonia con il Movimento". Quanto alle ipotesi di votazione online del progetto, il garante del Movimento ha spiegato che è ancora in corso di valutazione: "Vedremo", ha detto aggiungendo di ritenere normale che sul progetto possano esserci delle contestazioni. Nel governo della Capitale "facciamo degli errori, assolutamente sì, ma andiamo avanti: noi siamo un'amministrazione diversa". Lo ha detto Beppe Grillo lasciando l'Hotel Forum questa mattina a Roma. "Noi siamo un'amministrazione diversa e abbiamo contro governo e la regione" per questo, ha continuato, "stiamo cercando di dire ai romani: siamo con voi, ma non potete restare a guardarci, dovete diventare sindaco dei vostri dieci metri quadrati". I partiti sono morti: lo dicevo già quattro anni fa. Non c'è più nulla, non c'è nessuno che abbia un'idea del futuro". Lo dice il leader M5s Beppe Grillo, e alla domanda se il Movimento invece sia in condizione di resistere al disfacimento degli altri partiti risponde: "assolutamente sì". Poi, rivolto ai giornalisti, attaccata: "voi siete il vero partito finanziato dai soldi pubblici". (
Grillo: "In cerca soluzione sullo stadio, decidono romani" - "Ancora non so se sarà fatto lo stadio ma se lo faremo sarà fatto con criteri innovativi e in modo condiviso. Prima sentiremo la popolazione interessata dal progetto e con loro potremo costruire una cosa straordinaria". Beppe Grillo, a Roma per una serie di riunioni inter-Movimento, viene in Campidoglio per incontrare Virginia Raggi e affronta con lei e con pochi altri rappresentanti del Comune il dossier più caldo delle ultime settimane: l'impianto di Tor di Valle. L'avvio da parte della soprintendenza della procedura per vincolare l'ippodromo di Tor di Valle ha rimescolato le carte a Palazzo Senatorio dove una decisione non è stata presa e ancora pesano le divisioni tra i consiglieri 'dialoganti' e i più contrari.
In ballo c'è possibilità di un allungamento ulteriore della conferenza dei servizi - che si chiuderebbe il 3 marzo - ma a chiederla potrebbero essere solo i proponenti. Sul bilancino dell'amministrazione pesano, oltre alla 'new entry' dell'iter per vincolare l'ippodromo, anche i nuovi pareri legali chiesti all'avvocatura capitolina e il rischio di una causa "multimilionaria" contro il Comune, come ha spiegato di recente la stessa sindaca. Mercoledì si terrà la prossima riunione con l'AS Roma e il costruttore Luca Parnasi a cui il Comune potrebbe presentarsi con una controproposta. Intanto, Grillo chiarisce: "Se lo stadio si dovesse fare, sarà uno stadio fatto con dei criteri che da queste parti non hanno mai visto e se ne dovrà occupare un costruttore non un palazzinaro. Qualsiasi costruzione sarà fatta con criteri innovativi e con le tecnologie che ci sono oggi, ma prima sentiremo la popolazione interessata al progetto e insieme a loro costruiremo una cosa straordinaria".
L'interpello dei cittadini, si apprende, non sarà un referendum strutturato ma potrebbe concretizzarsi in una consultazione - ancora tutta da studiare - tra i residenti della zona. Alla riunione in Campidoglio partecipano oltre a Grillo e alla sindaca Raggi, Davide Casaleggio, il vicesindaco Luca Bergamo, la presidente della commissione Urbanistica Donatella Iorio e l'avvocato che sta supportando il Comune nel dossier Luca Lanzalone. A Raggi e ai suoi il leader a 5 Stelle consiglia di decidere in autonomia ignorando le pressioni esterne.