"Si devono trovare e offrire le soluzioni alternative che non possono essere la separazione dei nuclei familiari. La verità è che il piano di superamento dei campi della Giunta Raggi ha fallito, non ha funzionato e la Raggi si sta 'salvinizzando'. Al contrario di quanto sostiene Salvini questo sgombero avviene nell'illegalità contro il pronunciamento della Corte Europea dei diritti dell'uomo che aveva disposto la sospensiva fino a domani chiedendo una serie di accertamenti allo stato italiano. L'Italia così rischia condanne e sanzioni". Lo ha detto il parlamentare radicale Riccardo Magi che oggi ha fatto un sopralluogo al Camping River, il campo nomadi della Capitale dove è in corso uno sgombero per problemi sanitari.
Stop sgombero campo nomadi a Roma
ROMA, 24 LUG - Stop fino a venerdì 27 luglio. La Corte Europea per i Diritti dell'Uomo sospende lo sgombero del Camping River, campo nomadi in via di chiusura a Roma, chiedendo alle istituzioni di indicare soluzioni per evitare che gli ex residenti restino per strada. "Ci mancava il buonismo della Corte europea per i diritti dei Rom", chiosa il ministro dell'Interno Salvini che domani anche sulla situazione campi nomadi a Roma, da lui ieri definita "un casino", incontrerà il sindaco Virginia Raggi. L'intervento finale per liberare l'area era atteso oggi, ma poi è arrivato il documento della Corte a cui si erano appellati tre abitanti del River, supportati dall'associazione 21 Luglio.
Il cui legale, Aurora Sordini, spiega all'ANSA: "La preoccupazione della Corte è che gli abitanti del Camping River non restino per strada, anche perché noi abbiamo invocato gli articoli 8 e 3 della convezione europea dei diritti dell'uomo che riguardano il rispetto della vita privata e familiare e il divieto di trattamenti inumani e degradanti".
Nelle more della sospensione dello sgombero (una misura provvisoria), l'organismo internazionale chiede al governo alcune informazioni da presentare entro domani: se le autorità competenti hanno previsto misure alternative di alloggio per i richiedenti, tenendo conto della loro situazione di vulnerabilità e quando è prevista l'espulsione dal campo.
"L'amministrazione capitolina sta producendo tutta la documentazione in cui si certificano le numerose e reiterate proposte abitative e di inclusione offerte ripetutamente agli abitanti del River. Da oltre un anno gli operatori di Roma Capitale stanno mettendo a disposizione un ampio ventaglio di strumenti, dalle misure di sostegno all'inserimento lavorativo fino al rientro volontario assistito", sottolineano dal Campidoglio.
Domani Salvini incontrerà, nel primo faccia a faccia da quando è ministro, la sindaca Raggi al Viminale. Diversi i temi sul piatto: dai roghi tossici ai 'migranti fantasma', dai problemi delle carte di identità elettroniche fino al piano per superare i campi nomadi. Su quest'ultimo punto il Campidoglio segue una 'terza via', tra inclusione e legalità, alternativa sia alle ruspe sia al puro assistenzialismo. E oggi Raggi dà ragione a Salvini: «I campi rom sono un caos dal 2008. Noi abbiamo messo le mani su questa situazione e il nostro obiettivo è chiuderli favorendo l'integrazione, con diritti e doveri".
Dopo l'intervento della Corte Europea, esulta invece la 21 Luglio che spiega: "Le tre persone rom ricorrenti, hanno vissuto per alcuni anni nell'insediamento in cui attualmente risiedono circa 300 persone, i cui diritti umani sono stati ripetutamente violati". E ricordano le immagini dell'inizio dello sgombero con i moduli abitativi del campo distrutti. Per i Radicali "la corte di Strasburgo è dovuta intervenire per impedire che questo scempio proseguisse". Critiche anche dal Pd con la consigliera Michela Di Biase che punta il dito: "Per responsabilità del sindaco Raggi, Roma ha fatto una pessima figura in Europa".(ANSA).