La Roma della Fase 2 parte dai trasporti. E' iniziato il test sul settore più delicato per la ripartenza delle città ovvero quello della mobilità. Le parole d'ordine sono: contingentamento dei passeggeri e sicurezza. Così in alcune stazioni della metro saranno effettuate le prime prove per scaglionare e limitare gli ingressi degli utenti e saranno monitorati i flussi dei passeggeri in base alle fasce orarie.
Il controllo dell'affluenza riguarderà naturalmente anche i bus dove è previsto l'ausilio dei contapasseggeri e di personale a bordo. Nelle stazioni metro inoltre sarà realizzata una segnaletica a terra sulle banchine per far rispettare la distanza di sicurezza, saranno affissi cartelli agli ingressi e creati corridoi per realizzare percorsi in cui incanalare i passeggeri e impedire situazioni di assembramento.
I test sul trasporto pubblico saranno ripetuti nei prossimi giorni in vista dell'avvio della seconda fase. Per il trasporto si studia un contingentamento della capienza fino al 70%, ovvero 30 utenti sul bus e circa 300 sui vagoni della metro. Allo studio anche la possibilità di prenotarsi con una app per accedere ai mezzi, cosa che potrebbe essere utile per monitorare i flussi, e anche la facoltà di rendere obbligatoria la mascherina a bordo. Oltre alle sanificazioni straordinarie già messe in campo, si ragiona sulla pulizia di filtri di aerazione e climatizzazione di tutti i mezzi. Nel piano trasporti per la fase 2 decisiva sarà la mobilità dolce, ovvero bici e monopattini.
Altro elemento fondamentale sarà quello di velocizzare le corse di bus: si avvierà infatti anche la realizzazione immediata di corsie preferenziali e si sta valutando di ridurre le fermate per rendere le corse più rapide. Con 6.500 autisti, 250 verificatori e 1500 bus in servizio al giorno non sarà semplice attuare queste misure ed è per questo che il Campidoglio si è mosso subito.
Altra misura che sarà avviata sperimentalmente è quella del controllo della distanza droplet negli uffici capitolini aperti al pubblico, come l'Anagrafe, e i mercati comunali. Per questo la sindaca ha in mente una specifica segnaletica a terra e il presidente della commissione capitolina Commercio Andrea Coia è già in contatto con una società che si occupa di installazioni grafiche che si è detta disponibile a realizzare queste scritte droplet in diversi punti della città partendo proprio dagli uffici comunali. E proprio gli uffici comunali saranno oggetto di un'altra rivoluzione, quella degli orari. Potrebbero restare operativi infatti anche il sabato (almeno quelli aperti al pubblico come l'anagrafe, l'ufficio permessi per il commercio e multe) e aprire due/tre ore più tardi.
Diversificare gli orari e spalmarli su più giorni alleggerirebbe il traffico e la pressione sul trasporto pubblico. Stesso discorso anche per i negozi magari con orari differenti per categoria: i supermercati dovrebbero chiudere più tardi rispetto alle 19, orario deciso durante l'emergenza.