Bare sistemate all'interno di quello che era un rimessaggio degli automezzi o impilate una sull'altra nel piazzale coperto del forno crematorio. E' la situazione al cimitero Flaminio, il più grande di Roma, dove da giorni si accumulano i feretri delle persone che non riescono ad essere seppellite a causa, dicono le agenzie funebri, della lentezza dell'Ama nell'autorizzare le cremazioni.
"Per ogni funerale di cui dobbiamo occuparci - racconta all'Ansa Gianluca Fiori dell'Associazione imprese funebri riunite (Assifur) - dobbiamo affrontare l'incertezza, perché i depositi per le salme del cimitero Flaminio stanno scoppiando. L'Ama aveva prima annunciato che avrebbe fatto 350 cremazioni a settimana ma poi è scesa a 200, noi non sappiamo più dove portare le bare". Nelle stradine interne del cimitero, sostiene ancora Fiori, si sente sempre più l'odore forte e "con l'alzarsi delle temperature le cose non miglioreranno affatto. Un'emergenza può essere un'emergenza per i primi 30 o 60 giorni - conclude - ma dopo un anno e mezzo non si può parlare di emergenza".
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