Il grande pianista Nikolai Lugansky è
il protagonista del concerto che l'Accademia Nazionale di Santa
Cecilia propone il 16 marzo alle 20.30 per la sua stagione da
camera. Il musicista russo aprirà il recital con una delle
pagine più celebri di Beethoven, la Sonata op 27 n. 2 "Al chiaro
di luna", dedicata alla diciannovenne Giulietta Guicciardi, di
cui era stato innamorato. Berlioz riservò parole piene di
ammirazione per la composizione: "V'è un'opera di Beethoven,
conosciuta sotto il nome di Sonata in do diesis minore, il cui
Adagio è una di quelle poesie che il linguaggio umano non giunge
a definire''.
A seguire, inseguendo il filo rosso dell'amore non
corrisposto che ha contraddistinto la vita sentimentale di
Beethoven, Lugansky eseguirà la Sonata op. 57 "Appassionata".
Composta tra l'estate del 1804 e i primi mesi dell'anno
successivo, venne dedicata al conte Franz von Brunswick,
fratello di Therese, ritenuta "l'immortale amata" di Beethoven.
Beethoven pensò al tema del finale della Sonata durante una
passeggiata con il suo allievo Ferdinand Ries, il quale
racconta: "Fu in una di queste passeggiate, nella quale […] per
tutta la strada aveva borbottato fra sé e talvolta gridato, ma
senza cantare note determinate. Gli domandai che cosa avesse e
rispose: ‛mi è venuto in testa un tema per l'ultimo allegro
della Sonata in fa minore op. 57'".
Nella seconda parte del concerto il maestro russo
interpreterà il Preludio, Corale e Fuga di Franck composto nel
1884. Infine, una selezione da Etudes-Tableaux op. 39 di
Rachmaninoff, scritte tra il 1916 e il 1917, poco prima che
l'autore abbandonasse definitivamente la madrepatria.
Nato a Mosca nel 1972, Lugansky ha dato una svolta alla sua
carriera nel 1994 con la vittoria al Concorso Čajkovskij. "…
Lugansky non è semplicemente il più meraviglioso pianista russo
dei tempi moderni; è uno degli artisti più straordinari della
nostra epoca…", ha scritto di lui Le Monde.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA