Nel corso della perquisizione
compiuta stamane a Roma dai carabinieri nella sede nazionale del
sindacato Usb è stata trovata una pistola che era chiusa in un
pacchetto e che dovrà ora essere esaminata per verificarne
l'autenticità. I militari dovranno, quindi, inviare una
informativa alla Procura sull'attività svolta. La perquisizione
è stata effettuata nella sede in via dell'Aeroporto a Roma, alla
luce di alcune telefonate anonime giunte alla Centrale operativa
che segnalavano la presenza di armi.
Il sindacato, che ha chiesto la presenza di un avvocato, ha
poi fatto sapere che "la pistola trovata dai carabinieri nel
corso di una perquisizione nella sede nazionale del sindacato
Usb, a Roma, era nello scarico di un water: "era avvolta nel
cellophane e immersa nell'acqua". Usb "denuncia la chiara ed
evidente macchinazione contro un sindacato conflittuale, una
messa in scena che fa comodo a molti, troppi. I locali di via
dell'Aeroporto - spiega una nota - sono quotidianamente aperti
al pubblico, come tutte le sedi del sindacato. Di certo l'ultimo
posto in cui nascondere qualcosa, figurarsi delle armi. Di certo
il primo posto in cui tentare il colpo di mano per screditare
un'intera organizzazione e le moltitudini di lavoratori, di
disoccupati, di precari, di senza casa che la supportano".
L'organizzazione sindacale afferma, infine, che "le uniche armi
che usa sono gli scioperi, le rivendicazioni, le manifestazioni,
le lotte. Le pistole le lasciamo a chi le ama, a cominciare
dalla compatta maggioranza che alimenta la guerra in Ucraina".
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