L'agenzia Riserva Grande e gli
esperti Andrea Petrini e Luciano Pignataro promuovono la quarta
edizione di 'Beviamoci Sud', evento dedicato ai grandi vini del
Sud Italia. Una manifestazione, in programma sabato e domenica
all'hotel Villa Pamphili, volta a promuovere esclusivamente
aziende rappresentative delle varie aree vitivinicole del Sud
d'Italia che vogliano mantenere uno standard qualitativo di alto
livello. E' quindi un'occasione unica, per appassionati wine
lovers e operatori del settore, di poter degustare le eccellenze
vinicole di un territorio culla di grandi vini dalla personalità
inconfondibile e intrisi di storia.
Il Sud Italia è un'area ricchissima di vitigni nativi,
'terroir' diversi, climi e tradizioni vinicole ben distinte, che
vanta una predilezione naturale per la coltivazione di vitigni
autoctoni da sempre, come Nero d'Avola, Gaglioppo, Maglioppo,
Cesanese, Greco Bianco, Primitivo, Aglianico, Nerello Mascalese,
Cannonau, Malvasia Puntinata, Susumaniello, Bombino, Carricante,
Fiano, Falanghina, solo per citarne alcuni.
Territori da considerarsi per la viticoltura a pieno titolo
'felix', pur con le dovute differenze, fin dall'antichità più
remota, grazie alla vocazione di suoli, pedoclima e posizione
geografica. Oltretutto, tra i vini di queste terre ce ne sono di
derivanti da suoli vulcanici, ricchi di fosforo, magnesio e
potassio, dotati di freschezza, complessità e sapidità uniche.
Sono, quelle del Sud Italia, zone sulle cui coste approdarono
Fenici e Greci portandosi dietro vitigni pregiati, diventati
patrimonio del Sud stesso. Ma anche luoghi che, poi, prima gli
Etruschi e poi i Romani resero celebri perché associati ai
grandi vini del tempo, presenti sulle tavole della nobiltà che
contava e resi degli status symbol ante litteram, ovvero i
Falernum, Caecubum, Taburnum raccontati da Plinio il Vecchio e
Virgilio. In seguito tale patrimonio si è arricchito dei vitigni
introdotti grazie alle successive dominazioni avvenute nel corso
dei secoli: si pensi ai vitigni giunti da Francia e Spagna,
assieme ad Angioini, Aragonesi, Borbone. Ed ecco spiegato il
segreto del successo di questi vini.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA