Una norma per contrastare i
pregiudizi di genere, che promuova la formazione e agevoli la
carriera nelle discipline scientifiche, tecnologiche,
ingegneristiche e matematiche. Questo l'obiettivo della legge
Stem, concernente "disposizioni a favore delle donne dirette al
contrasto dei pregiudizi e degli stereotipi di genere, per
promuovere l'apprendimento, la formazione e l'acquisizione di
specifiche competenze nelle discipline scientifiche,
tecnologiche, ingegneristiche e matematiche (Stem)" nonché per
agevolarne l'accesso e la progressione di carriera nei relativi
settori lavorativi. La legge è stata approvata in Consiglio
regionale del Lazio, presieduto da Marco Vincenzi, a prima firma
della ex consigliera Pd, oggi deputata, Michela Di Biase. La
finalità della legge è esplicitata sia dal titolo della
proposta, sia dall'articolo uno: contrastare pregiudizi e
stereotipi di genere nonché promuovere la formazione, il
rafforzamento delle competenze, l'aumento della presenza in
ambito lavorativo e nei percorsi di sviluppo delle carriere
delle donne nelle discipline Stem. "Siamo convinte che a
partire dalle bambine e dalle ragazze, dall'educazione di
qualità e libera da condizionamenti, si possa costruire un
mercato del lavoro sempre più inclusivo e paritario che sia
preludio di una nuova alleanza sociale tra uomini e donne", ha
detto all'ANSA, la consigliera Pd. Eleonora Mattia. Nella legge
approvato anche lo stanziamento di 800 mila euro nel biennio
2022-2023 per finanziare due fondi.Le opposizioni, però, vanno
proprio all'attacco sulla scarsità delle risorse messe a
disposizione: "La legge stem e parità salariale ha appena
800mila euro per il biennio 2022-2023. Fondi insufficienti che
non permettono di applicare pienamente la norma regionale, su
cui la Lega ha espresso un voto favorevole dopo averla
migliorata a suon di emendamenti. Un investimento misero che
racchiude da un lato la miopia della giunta Zingaretti e
dall'altro l'impasse della Regione Lazio", ha affermato all'ANSA
Angelo Tripodi, capogruppo della Lega al consiglio regionale del
Lazio.
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