"Quando salgo sul treno mi
qualifico sempre al controllore che era presente in quel
momento: lui ha visto che eravamo appartenenti alle forze
dell'ordine ed è sceso prendendo le sue buste, quindi anche da
quello abbiamo capito che era lui". È il racconto di Nicoletta
Piccoli, che insieme al marito Filippo Consoli ha riconosciuto e
bloccato, alla stazione Centrale di Milano, Aleksander Mateusz
Chomiak, ricercato con l'accusa di tentato omicidio per aver
accoltellato alla stazione Termini una turista israeliana. I
due, lei 37 anni e lui 36, coppia nella vita ed entrambi
carabinieri a Milano, stavano tornando a casa a Iseo in
provincia di Brescia, dove vivono con le due figlie. Appena
saliti sul treno nel piano di sopra del vagone di testa hanno
visto l'uomo che era già seduto sul convoglio pronto per
partire. Il primo a riconoscere l'aggressore di Roma è stato
lui, Filippo Consoli, grazie alle foto diffuse in rete e sui
giornali. "L'abbigliamento era palesemente lo stesso".
"Ci è sembrato stanco, disorientato e poco lucido". Cosi è
apparso Aleksander Mateusz Chomiak alla coppia di Carabinieri
che lo hanno identificato e bloccato. "Quando lo abbiamo
riconosciuto - hanno spiegato Consoli e Piccoli, Carabinieri lei
dal 2010 e lui dal 2011 - abbiamo pensato di fermarlo, ma in
totale sicurezza, visto che eravamo in una stazione molto
affollata per l'ora di punta. Quindi per la sicurezza nostra e
dei passeggeri. C'era tanta gente presente e poteva avere ancora
un'arma con lui". "Non ha opposto resistenza - hanno spiegato -
e ha eseguito gli ordini che gli abbiamo dato, cioè di restare a
terra. Poi gli ho mostrato le sue foto dal telefono e lui ha
annuito. C'è stata da parte nostra la giusta apprensione che ti
porta a non esagerare, un connubio giusto".
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