"Mattanza di cinghiali senza legge e
senza pietà ieri a Villa Pamphili. E oggi la scena si sta per
ripetere a via Taverna". Lo denuncia la Sfattoria,
l'associazione romana nota per aver vinto al Tar la battaglia
per evitare l'abbattimento dei suidi ospitati nella sede alle
porte di Roma.
"Tre mamme in lattazione e 8 cuccioli ammazzati, questo è il
conto tragico della giornata della ferocia a Villa Pamphili. -
si legge in una nota - Dopo due anni dalla strage fatta nei
giardini di cava Aurelia, davanti alle famiglie in lacrime, che
ci è costato lo sdegno internazionale, nulla è stato imparato,
anzi, l'orrore si è ripetuto amplificato. Eppure questo autunno
la Sfattoria degli Ultimi ha vinto una battaglia di etica e
civiltà, riconosciuta dai giudici del Tar come esempio e modello
a cui riferirsi. Invece si è voluto agire in modo
intenzionalmente crudele, malevolo e senza i requisiti minimi di
competenza. La Sfattoria degli Ultimi, infatti, aveva dato piena
disponibilità alla risoluzione della questione cinghiali
inurbati, proponendo una soluzione a costo zero e in piena
osservanza delle norme di biosicurezza. Con una richiesta
formale protocollata l'8 dicembre 2022, indirizzata a Regione e
Comune di Roma Capitale, la Sfattoria degli Ultimi, riconosciuta
come Associazione per la tutela della fauna selvatica in
condizione di criticità, ha proposto la piena collaborazione per
il prelievo, la stabulazione e il mantenimento a vita dei
cinghiali inurbati di Roma, forte anche della competenza
sviluppata sul campo. Invece, contravvenendo alla legge, che
prevede l'abbattimento estrema ratio dopo che tutte le soluzioni
incruente si sono rivelate inefficaci, si è proceduto ad
abbattere sul posto 3 mamme e 8 cuccioli. Questi sono reati
contro la Costituzione, che con la riforma del suo articolo 9
garantisce la vita e a tutela degli animali. Dice Paola
Samaritani, presidente dell'associazione la Sfattoria degli
Ultimi: "È inaccettabile la propaganda che diffonde informazioni
false, in cui si dice che i cinghiali vengono solo sedati per
essere trasferiti e non uccisi, questo è un inganno
istituzionale ai danni dei cittadini che vorrebbero soluzioni
non cruente e anche un danno alla loro sensibilità".
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