"Crisalide" è il titolo
dell'ultima opera dell'artista lametino Fiorenzo Zaffina, che
dal 1970 vive ed opera e Roma, che sarà inaugurata il 9 febbraio
nelle Celebrazioni del Bicentenario della morte di Antonio
Canova, a Canova22, l'antica Fornace del Canova. La mostra, a
cura di Alberto Dambruoso, è accompagnata da un catalogo edito
da Bordeaux edizioni, con i testi di Alberto Dambruoso, Giuseppe
Pansini, Antonella Marrone, Mara Luzzatto e Elisabetta Serpi che
ha curato anche le musiche che accompagneranno l'installazione.
Dambruoso sottolinea che in occasione del bicentenario della
morte di Canova, "un altro scultore, Zaffina, gli rende omaggio
reinterpretando una delle sculture più note ed apprezzate: Amore
e Psiche. Il tributo di Zaffina viene tra l'altro compiuto
proprio in uno dei luoghi cari al Canova, ovvero nella fornace
in cui modellava i bozzetti in creta. Nel corso degli ultimi due
secoli molti gli scultori si sono ispirati ad Amore e Psiche ma
nessuno prima di Zaffina si era spinto al punto da creare un
d'après dell'opera trasparente. Il gruppo creato da Zaffina è
costituito da blocchi di plexiglass scolpiti in negativo.
Zaffina si è distinto negli ultimi 30 anni per un tipo di
ricerca in cui ha saputo coniugare forme e modi della scultura
classica con un approccio da archeologo del contemporaneo. Ha
scavato in pareti, muri, rocce facendo affiorare dalle crepe
circuiti elettrici, computer e in generale elementi della
civiltà tecnologica. Classico e contemporaneo li possiamo
ritrovare anche in questa scultura: classico è il tema del
racconto, classica o meglio neoclassica la forma ma
contemporanea è la tecnica esecutiva e il materiale". Zaffina,
dopo aver frequentato il liceo artistico a Reggio Calabria e
Roma, consegue il diploma a Catanzaro. A Roma prosegue
l'attività espositiva iniziata in Calabria con collettive e
personali ricevendo premi e riconoscimenti. Si iscrive alla
Facoltà di Architettura e continua gli studi all'Accademia di
Belle Arti e alla Scuola Libera del Nudo. Nel 1993, quando
prende parte al Premio Marche, ha già avviato la ricerca volta
alla "dissezione" dei muri. Nel 2016 presenta per la prima volta
al Museo Maon di Rende blocchi di plexiglass scavati.
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