"Serve da parte di istituzioni,
federazioni e società sportive una formazione specifica,
finalizzata a mettere in grado tecnici e altre figure di
riconoscere atteggiamenti ambigui e inopportuni e a segnalarli
alle autorità. Bene le policy adottate da molte federazioni, ma
non bastano se non si dà loro seguito". E' l'appello
dell'Autorità Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza Carla
Garlatti dopo la notizia dell'arresto a Roma di un allenato di
basket con l'accusa di violenza sessuale su un giovane atleta.
"Vanno inoltre sensibilizzati -. aggiunge - tutti gli adulti di
riferimento perché facciano da 'sentinelle' contro gli abusi.
Gli stessi ragazzi devono essere incoraggiati a confidarsi con
qualcuno di cui abbiano fiducia. Infine, è necessario che
vengano effettivamente svolti controlli preventivi su chi ha
compiti educativi e di vigilanza sui minorenni. Ricordo che il
codice penale vieta l'assunzione o l'attribuzione di incarichi,
nelle scuole e strutture pubbliche o private frequentate da
minori, a persone che siano state condannate per reati di
violenza sessuale nei confronti dei minorenni".
Proprio sul tema di abusi nell'ambito sportivo, l'Autorità
garante è mpegnata da tempo in attività di formazione, svolte in
collaborazione con la Scuola dello Sport e con il Dipartimento
per lo sport della Presidenza del Consiglio. Di recente ha
inoltre realizzato, sempre in collaborazione con il Dipartimento
e la Scuola dello sport di Sport e Salute S.p.A, il vademecum
"La tutela dei diritti dei minorenni nello sport", che mira a
diffondere la conoscenza di questi diritti tra tecnici e
dirigenti sportivi. La piccola guida pratica è un valido
strumento per chi opera nel mondo dello sport e si trova a
confrontarsi con diverse tematiche. "Gli allenatori e i tecnici
sportivi hanno un ruolo fondamentale per i ragazzi, a volte
rappresentano l'unico punto di riferimento - sottolinea Garlatti
- per questo è necessario che abbiano consapevolezza del loro
ruolo educativo".
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