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Cellulari e droga con i droni a Regina Coeli, Sappe 'ora misure'

Cellulari e droga con i droni a Regina Coeli, Sappe 'ora misure'

"potenziare tecnologicamente le Sale regie delle carceri"

ROMA, 02 agosto 2023, 14:06

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Cellulari e droga introdotti con i droni nel carcere di Regina Coeli, con i telefonini che "potevano essere usati per comunicazioni non autorizzate con l'esterno". Si tratta dell' "ennesimo rinvenimento" di stupefacenti e microcellulari nel carcere romano da parte della polizia penitenziaria fa notare il segretario per il Lazio del Sappe Maurizio Somma, che ricordando che nella regione i detenuti sono più di 6.200, chiede una serie di interventi: bisogna "potenziare tecnologicamente le Sale regie delle case circondariali e di reclusione regionali, fulcro del monitoraggio della sicurezza interna ed esterna", occorre ripristinare il servizio delle sentinelle sul muro di cinta, e vanno resi sempre funzionanti ed efficienti i sistemi anti-scavalcamento ed anti-intrusione.
    "Questo episodio riporta prepotentemente all'attenzione la problematica, peraltro comune a tutti gli istituti penitenziari, dell'introduzione e del possesso di droga e microcellulari, che oramai hanno dimensioni sempre più ridotte, da parte dei detenuti" afferma il segretario generale del sindacato Donato Capece, che chiede l'istituzione di un Nucleo di poliziotti penitenziari specializzati ed esperti nell'utilizzo e nella gestione dei droni "sia in ottica preventiva che dissuasiva dei fenomeni di violazione degli spazi penitenziari o di introduzione di materiale illecito di qualsiasi natura". I droni "si prestano bene alla ricognizione delle aree vicine ad un carcere e possono fornire valido aiuto: pensiamo, ad esempio, in caso di evasione giacché consentono velocemente di rilevare e monitorare ampi spazi senza essere visti. Ovviamente al drone si devono accompagnare strumenti di ultima generazione, ad esempio software in grado di utilizzare i frame dei video mandati alle centrali operative e, soprattutto, una formazione specializzata per il personale. Ci auguriamo che al più presto, il personale del Corpo di polizia penitenziaria venga dotato di apposite strumentazioni per contrastare questo fenomeno", concluce Capece.
   

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