Ieri sera il vescovo Baldo Reina,
vicegerente della diocesi di Roma, si è recato a visitare la
mamma di Rossella Nappini. Si è fermato per portare le
condoglianze e la solidarietà della diocesi di Roma e per un
momento di preghiera.
"Non possiamo rimanere indifferenti di fronte al dilagare di
tanta violenza che colpisce le donne! È una vera e propria
mattanza -sottolinea il vescovo - che fa inorridire e che rivela
come la cultura della morte ormai, come una nube oscura, stia
avvolgendo tutto e tutti. Abbiamo bisogno di gridare: basta!, la
vita umana è sacra e non si tocca!; ma abbiamo anche bisogno di
riprendere con coraggio la sfida educativa, di impegnarci tutti
nel diffondere la cultura della vita e del bene. La Chiesa, per
mandato del suo Signore, ha il compito specifico di formare le
coscienze; è una missione urgente dalla quale non possiamo
sottrarci e che passa attraverso l'impegno di uomini e donne di
buona volontà che credono nel Vangelo di Gesù Cristo e che si
assumono la responsabilità di educare alla vita buona, di
parlare con i figli e con i giovani per dire loro che il male si
vince con il bene e che la violenza è sorella della morte; nella
catechesi, negli oratori, nella predicazione e in tutte le altre
occasioni che ci vengono concesse abbiamo bisogno di coniugare i
contenuti della fede con le sfide e le tragedie di questo
tempo".
"La barbara uccisione di Rossella nel quartiere di Monte
Mario sia assunta come una sconfitta - afferma il vicegerente
della diocesi di Roma - perché non si può morire così! Ma sia
anche l'occasione per un sobbalzo di dignità e di coraggio
perché sia affermata e difesa la sacralità della vita. Alla
famiglia di Rossella la nostra vicinanza e la nostra preghiera.
A tutti i credenti l'appello accorato affinché da questa morte
possiamo risorgere nella testimonianza dell'Amore che avvolge la
vita".
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