Usavano due telefoni
intestati a dei prestanome, non conversavano ma facevano solo
squilli: il numero dei trilli era abbinato ad un codice che
conoscevano solo padre e figlio e che usavano per gestire il
rifornimento della cocaina sulle piazze di isola del Liri. Lo
hanno ricostruito in due anni d'indagini i carabinieri della
Compagnia di Sora coordinati dalla Procura della Repubblica di
Cassino: all'alba di oggi hanno eseguito quattro misure
cautelari.
L'operazione ha impiegato più di 40 carabinieri. Per una persona
sono scattati gli arresti domiciliari a Frosinone, per tre
l'obbligo di presentazione ai carabinieri di Isola del Liri.
Sono tutti di nazionalità albanese, gli vengono contestati
episodi e ruoli differenti ma sempre in concorso tra loro, tutti
per detenzione e spaccio.
Le indagini erano partite nel maggio del 2021 dopo il fermo di
un giovane ad Isola del Liri con alcuni grammi di cocaina:
l'esame dei suoi telefoni portava e ricostruire una parte della
sua rete di contatti, composta da albanesi radicati da anni in
città. Utilizzando le intercettazioni anche satellitari, i
carabinieri hanno ricostruito che al vertice dell'organizzazione
c'era una coppia di Frosinone: i sospetti sono concentrati su
E.F. e suo figlio A.F. i due che comunicavano scambiandosi solo
squilli.
Nel corso delle indagini sono state effettuate alcune operazioni
con cui verificare i sospetti: ci sono stati tre distinti
arresti in flagranza sequestrando droga e contanti. Oggi invece
sono state eseguite perquisizioni a Frosinone e Isola del Liri
con i cani antidroga Dingo e Gipsy arrivati dal nucleo di Santa
Maria di Galeria. Sono stati loro a trovare oggi in casa di un
indagato 65 grammi di cocaina. I carabinieri lo hanno arrestato
in flagranza e portato al carcere di Cassino.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA