Arte pubblica per i vicoli del
centro storico, concerti in un anfiteatro sotterraneo,
installazioni nei cortili dei palazzi aperti per la prima volta,
stand up comedy nei bar, live di musica sperimentale nei Palazzi
storici di Roma, ma anche in un'antica litografia: sono alcuni
degli eventi che caratterizzano Romadiffusa, festival culturale
itinerante della Capitale che si svolge dal 28 settembre all'1
ottobre.
Previsti anche open studios di artisti e artigiani, cene
performative in una cappella sconsacrata, una mostra diffusa in
un'autorimessa e in una lavanderia oltre a workshop di mosaico,
ceramica e acquerello. La rassegna interessa - assicurano gli
organizzatori - i luoghi più iconici e meno conosciuti del
centro storico. Il festival, nato per raccontare la capitale
contemporanea, accende i riflettori ogni anno su un diverso
quartiere, aprendo al pubblico cortili nascosti, case private,
botteghe artigiane, officine, gallerie d'arte e studi privati, e
"li trasforma per quattro giorni in un playground creativo dove
contenuti inediti incontrano location storiche e tradizionali".
Viene coperta l'area da Lungotevere a Piazza Navona.
Il format, ideato e realizzato da Sara D'Agati e Maddalena
Salerno, dell'agenzia creativa Bla Studio, prevede un ricco
palinsesto di eventi aperti a tutti, alcuni dei quali su
prenotazione, che mescolano discipline diverse in contesti
inaspettati, pubblici e privati, spaziando dalle arti visive
alla letteratura, dalla musica al cibo, dai workshop di
artigianato, dal teatro alla danza. "Roma città eterna odierna"
è il claim del festival, che nasce con "lo scopo di modificare
la percezione di Roma come città ancorata soltanto ad un passato
grandioso, che fa fatica a fare rete e a rinnovarsi".
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