Oltre tre ore di show, una quarantina
di brani in scaletta, più di cento artisti sul palco (102 per la
precisione), 550 costumi di scene: uno spettacolo totale,
immersivo, visionario, potente. E decisamente vitale, perché
nell'idea di fondo di Claudio Baglioni - padrone di casa
instancabile - c'è l'idea di volersi sentire sempre e comunque
vivo. "Spesso gli artisti veterani cercano il monumento
autocelebrativo, che diventa una cerimonia collettiva in cui non
c'è più niente di propulsivo - racconta il cantautore romano
alla fine della prova generale davanti a qualche centinaio di
ospiti prima del debutto del 21 settembre allo Stadio Centrale
del Foro Italico -. Ma il pubblico va anche guidato e noi
artisti abbiamo la responsabilità di cambiare qualcosa, non di
dare solo quello che si aspetta. Dobbiamo dimostrare che non
siamo fermi, ma che stiamo camminando verso qualcosa di nuovo e
di diverso. Cercare la non omologazione".
Il risultato è aTUTTOCUORE, il nuovo live che chiude
idealmente la trilogia aperta da Al Centro e proseguita con
Tutti su!, uno spettacolo in cui si mescolano linguaggi. Il
tutto abilmente diretto da Giuliano Peparini. "Lo definirei un
Paese delle meraviglie - continua ancora Baglioni -, di sera in
sera scopro cose nuove. Chi sceglie di venire a vedere uno
spettacolo deve essere stupito. Tempo fa si parlava di musica di
evasione: ecco, non possiamo far scendere il numero di tragedie
che ci sono nel mondo, ma possiamo far salire quello delle cose
belle e sognanti". L'impatto dello spettacolo è tale che l'idea
che possa ambire a spazi ancora più grandi è lecita e Baglioni
conferma: "Sì, può essere considerata una prova generale per lo
stadio in vista dell'anno prossimo, senza cercare di perdere il
contatto con il pubblico".
Dopo il Foro Italico, dove sono in programma sei date,
aTUTTOCUORE si sposta all'Arena di Verona (il 5, 6, 7 8
ottobre), poi al Velodromo di Palermo (12, 13, 14 ottobre) e
all'Arena della Vittoria di Bari (20 e 21 ottobre). Tempo per
Sanremo? "No, a gennaio riprendo con le date indoor. Magari
l'anno prossimo - scherza -. E poi io ho già chiesto di tornare
a fare il direttore artistico, con 16 canzoni in gara. Tutte
mie, così posso vincere".
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