Diffamazione in concorso. E' il reato
contestato a quattro persone finite sotto processo a Roma per
una vicenda che coinvolge anche due cittadine americane che
avrebbero chiesto ad un avvocato italiano documenti falsi per
tentate di influenzare le ultime elezioni per la presidenza
degli Stati Uniti. Il processo, davanti al giudice monocratico,
è stato aggiornato al prossimo 3 aprile.
La vicenda nasce da una denuncia presentata da Leonardo Spa,
persona offesa nel procedimento. In base a quanto emerge dal
capo imputazione l'avvocato Alfio D'Urso "commettendo
materialmente il fatto su richiesta di Maria Strollo Zack,
leader dell'organizzazione denominata 'Nations In Action, e di
Michelle Roosevelt, presidente di Usaerospace Ink" e difesa
dall'avvocato Angelo Mastromatteo, "con l'intermediazione di
Carlo Goria, fiduciario della Roosevelt in Italia, offendevano
la reputazione della Leonardo Spa" diffondendo "attraverso la
rete internet un 'General Affidavit' a firma D'Urso con il quale
attestava falsamente a sostegno di un vasto movimento di
opinione sorto negli Usa e raccolto sotto l'hashtag #Italydidit,
che un dipendente della compagnia - si legge nel capo di
imputazione - avrebbe dichiarato all'autorità giudiziaria di
Napoli di avere partecipato, utilizzando la dotazione
tecnologica satellitare messagli a disposizione dalla Leonardo
nella città di Pescara, ad una campagna di hackeraggio volta ad
alterare il risultato delle elezioni presidenziali americane del
2020 (evento in realtà mai verificatosi)".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA