Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti accelera sulla chiusura dell'Anello Ferroviario di Roma, la 'circonvallazione su rotaia' attesa in città da decenni: il dicastero guidato da Matteo Salvini ha nominato l'ad e dg di Rfi Gianpiero Strisciuglio commissario straordinario per l'opera, e ha annunciato l'avvio della procedura di gara per l'affidamento dell'appalto da 30 milioni di euro per la progettazione e la realizzazione del raddoppio della tratta Valle Aurelia-Vigna Clara. L'ok, ha spiegato Rfi, è arrivato dopo il parere positivo del ministero dell'Ambiente e la conclusione della Conferenza dei servizi. "Dopo anni di troppi no e incertezze - fanno sapere dal ministero - il Mit intende accelerare senza indugi ed è molto apprezzabile che adesso i media e i partiti che in passato hanno avuto ruolo di governo ora ritengano l'Anello una priorità e chiedano a Salvini di realizzare quanto in passato non è stato fatto".
In Campidoglio però l'annuncio lascia tiepidi: siamo a disposizione di Strisciuglio, ha affermato l'assessore alla Mobilità Eugenio Patanè, però "a livello pratico poco cambia, visto che un commissario c'era anche in precedenza". Ma soprattutto restano due problemi nel merito: "Allo stato - è il primo - la chiusura dell'Anello è stata definanziata a metà 2023". Il secondo è di ordine progettuale perché l'attuale piano "non consentirebbe neanche di realizzare una linea circolare continua perché ci sarebbe una rottura di carico alla stazione Tiburtina". Problemi, ha ricordato l'assessore, già segnalati per iscritto al commissario precedente. "Auspichiamo pertanto di poterci incontrare al più presto con il nuovo commissario - ha concluso Patanè - per avere rassicurazioni".
Lo scorso marzo in Campidoglio, insieme alla ex ad di Rfi e commissaria uscente Vera Fiorani, era stato presentato l'avvio del dibattito pubblico sull'infrastruttura, la cui conclusione è prevista nel 2029. Obiettivo, letteralmente, chiudere il cerchio - oggi interrotto sulla parte nord - con il collegamento tra le stazioni di Vigna Clara e Val d'Ala, attraverso la nuova fermata di Tor di Quinto. La storia della 'gronda' però arriva da lontano, addirittura dai primi del '900. Più volte ripreso e abbandonato, il progetto ebbe un nuovo impulso per Italia '90, ma è stato nel nel 2015 che si è deciso di riprendere le attività. L'Anello era citato anche nel 'pacchetto' Expo 2030.
Oggi il global project, si legge sul dossier delle Ferrovie, vale 1,245 miliardi di euro. La chiusura dell'Anello è strutturata in tre lotti. Il primo, quello a cui fa riferimento il Mit, prevede appunto il raddoppio da Valle Aurelia fino alla stazione di Vigna Clara, riaperta a giugno 2022. Il raddoppio dovrebbe essere completato entro il Giubileo del 2025. Sempre del primo lotto fa parte il nuovo collegamento a doppio binario Vigna Clara-Tor di Quinto con interscambio a Tor di Quinto con la Roma-Viterbo. Questa tratta dovrebbe essere completata entro il 2027, valore delle opere quasi 250 milioni. Il secondo lotto invece, da finire entro il 2029, prevede il nuovo collegamento a doppio binario Tor di Quinto-Val d'Ala (320,5 milioni), e le modifiche al Prg di Tiburtina. Il terzo lotto, infine, prevede la realizzazione di bivio Pineto-Stazione Aurelia-bivio Tor di Quinto (per lo smistamento).
Secondo le stime, con l'Anello ferroviario ogni giorno si risparmierebbero oltre 250mila km di percorrenze in auto, e 24mila utenti in più sceglierebbero i mezzi pubblici, per un risparmio di 8.900 ore al giorno per chi già li utilizzava. Ma già il raddoppio di Valle Aurelia-Vigna Clara, ha sottolineato oggi Rfi, "consentirà di incrementare il numero delle corse e di istituire un servizio metropolitano cadenzato". Ciò verrà incontro "alle tante richieste fatte dai cittadini in questi anni - ha commentato soddisfatto il segretario della Lega Lazio Davide Bordoni - Una mobilità moderna, accessibile, in grado di connettere centro e periferia: quello che serve alla Capitale per tornare grande".
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