La piantumazione di un giovane albero
di olivo e l'apposizione di una targa alla sua memoria. Così
questa mattina all'istituto superiore Paolo Savi di Viterbo è
stato ricordato Giovanni Palatucci, il questore di Fiume che,
durante il suo servizio nel 1944 salvò dallo deportazione oltre
5000 ebrei. La targa e il piccolo ulivo, entrambi dono della
Provincia, sono stati sistemato nel giardino all'ingresso della
scuola.
Presenti alla cerimonia: Il prefetto di Viterbo Gennaro Capo,
la sindaca Chiara Frontini, il presidente della Provincia
Alessandro Romoli, il questore Fausto Vinci e le massime
autorità cittadine.
Ospite d'onore: il docente universitario Stefano Greco,
intervenuto per portare ai ragazzi la sua testimonianza sulla
shoah, vista dagli occhi di un bambino che vide la madre
Giuseppina Piperno Greco deportata dai nazisti.
Il questore Giovanni Palatucci il 22 ottobre 1944 fu scoperto
e arrestato dalla Gestapo, deportato a Dachau morirà il 10
febbraio 1945. "Un giovane poliziotto normale che diventa
questore a Fiume - ha detto il questore Vinci - in quel periodo
prima di essere scoperto si adoperò per cancellare tutti i
documenti che potevano far riconoscere gli ebrei. Un poliziotto,
un eroe che si è sacrificato per salvare più di 5000 persone."
Giovanni Palatucci è stato insignito della medaglia d'oro al
valor civile dallo stato Italiano e di quella di Giusto tra le
nazioni dallo stato di Israele che, ha anche provveduto anche ad
intitolargli un bosco di 5000 alberi, come le persone che aveva
salvato. Inoltre il Vaticano, nel 2004 lo ha nominato servo di
Dio e ha avviato il percorso per la beatificazione.
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