"Sono molto soddisfatta, perché ho
vissuto il processo come una grande ingiustizia, perché il mio
era un commento, un parallelo storico e non doveva essere un
motivo per un processo. Veramente mi dispiace e mi preoccupa
questa tendenza a criminalizzare il dissenso, le voci critiche.
Perché l'Italia democratica non merita questo". Lo afferma
Donatella Di Cesare, filosofa e docente alla Sapienza di Roma,
commentando visibilmente commossa la decisione del giudice
monocratico di Roma che l'ha prosciolta dall'accusa di
diffamazione ai danni del ministro dell'Agricoltura, Francesco
Lollobrigida.
" Sono sempre apertissima al dialogo e al confronto democratico
su tutto, ritengo che il dialogo sia il cardine della democrazia
anche con il ministro Lollobrigida", aggiunge Di Cesare che dopo
la sentenza ha mostrato la bandiera dell'Anpi con il tricolore
italiano. Nel procedimento la docente era assistita
dall'avvocato Mario Casellato.
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