Dal sottosuolo di Piazza San Giovanni
emergono importanti ritrovamenti archeologici tra l'VIII e il
XIII secolo, tra cui i probabili resti del 'Patriarchio', cioè
la residenza del papa e della sua curia nel Medioevo: i reperti
saranno studiati e coperti, ma intanto cambia il progetto di
riqualificazione dell'area previsto per il Giubileo. È quanto è
emerso oggi nel corso di un sopralluogo al cantiere del sindaco
di Roma Roberto Gualtieri con il delegato del Papa monsignor
Rino Fisichella, l'assessora ai Lavori pubblici Ornella
Segnalini e i funzionari della Soprintendenza Speciale di Roma.
I lavori comunque saranno conclusi da cronoprogramma, cioè entro
il 24 dicembre. In futuro, è stato spiegato, ma dopo il
Giubileo, i reperti potranno eventualmente essere riportati alla
luce. Il cantiere interessa una superficie di circa 18mila metri
quadrati e prevede il rifacimento della pavimentazione con una
particolare attenzione al mantenimento del verde pubblico e alla
sostenibilità ambientale. Sono, infatti, previste aiuole dotate
di impianto di innaffiamento automatico e fontane a raso per
contrastare le isole di calore. L'opera è finanziata con 15
milioni del Giubileo ed è eseguita dal Dipartimento dei Lavori
pubblici di Roma Capitale. In accordo con la Soprintendenza
Speciale di Roma, i reperti trovati saranno protetti con
geotessuto e con 20 cm di materiale inerte per segnalare la
presenza di strutture e infine ricoperti, non essendo stata
ravvisata la necessità di spostarli.
La nuova piazza è caratterizzata da una superficie pavimentata
continua, intervallata da dodici specchi d'acqua, da aree a
verde a terra e da panche monolitiche in travertino. In
considerazione dei rinvenimenti archeologici, è stato necessario
modificare il sistema impiantistico a servizio delle fontane a
raso previste, riducendo alcuni giochi d'acqua ma non il numero
di specchi di acqua previsti. In particolare, è stata stabilita
la riduzione e il riposizionamento della vasca ipogea, con la
conseguente totale modifica dei relativi impianti.
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