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Bombe nel centro di Cassino, due arresti della Polizia

Bombe nel centro di Cassino, due arresti della Polizia

Indagini in corso su un terzo agguato ed un giro di droga

CASSINO, 22 luglio 2024, 18:16

Redazione ANSA

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Una vendetta sentimentale ed un avvertimento per mantenere il controllo del territorio: sono questi i due moventi alla base degli attentati incendiari compiuti nei mesi scorsi a Cassino. Ne è convinta la Procura della Repubblica sulla base degli indizi raccolti dagli investigatori della Squadra Mobile di Frosinone e del Commissariato cittadino, coordinati dal vicequestore Flavio Genovesi.
    Le indagini erano in corso dalla primavera quando una potente bomba carta era esplosa sul davanzale di un appartamento popolare in via Vincenzo Grosso nella notte tra lunedì 6 e martedì 7 maggio. La notte successiva c'era stata un'altra bomba carta piazzata sopra un'auto parcheggiata in città. Il giovedì notte poi gli attentatori avevano preso di mira la pizzeria Arcobaleno su via Gaetano Di Biasio, nel quartiere Colosseo.
    I poliziotti del questore Domenico Condello hanno individuato un collegamento tra i primi due episodi: le due vittime avevano frequentato la stessa donna. E lei aveva da poco troncato la sua relazione con un uomo. Le indagini hanno puntato sull'ex della signora ed un suo amico: dopo mesi di accertamenti e verifiche sempre più dettagliate la Procura ha ricostruito la vicenda, dietro la quale fa da sfondo il mercato cittadino della droga.
    Gli ordigni - è il sospetto - dovevano servire a mandare un segnale agli ambienti dello spaccio.
    Ma su questo aspetto, le indagini sono ancora in corso e nessun dettaglio trapela. Così come è in corso l'indagine sul terzo attentato, quello alla pizzeria. La Procura ha ritenuto di dover accelerare i tempi nel timore che potessero sparire le prove e gli indagati. In una nota ufficiale viene spiegato che le indagini hanno "consentito di collegare i fatti ad altri episodi delittuosi: una serie di eventi che vedono coinvolti gruppi avversi di personaggi residenti nel cassinate, già noti agli uffici di polizia poiché dediti allo spaccio di sostanze stupefacenti".
    Così, in giornata sono scattati gli arresti: per due persone di Piedimonte San Germano e Cassino. Per loro l'accusa è quella di violazione delle norme sui materiali esplodenti e di attentato alla sicurezza pubblica tramite esplosione di bombe.
   
   

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