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Lavia, 'Mauri il mio attore prediletto fin da ragazzo'

Lavia, 'Mauri il mio attore prediletto fin da ragazzo'

"Semplice, timidissimo ma dominava la scena. Gli dedico Re Lear"

ROMA, 29 settembre 2024, 18:28

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Glauco era una persona semplice, con un'umanità rara, introverso, timidissimo, stava tra sé e sé anche nella vita, era un tipo solitario, come sono gli attori di teatro. Ma quando stava lì, non ce n'era per nessuno! Anche Strehler lo diceva", sorride Gabriele Lavia, pescando tra i ricordi e le esperienze che lo legano a Glauco Mauri, morto ieri alle soglie dei 94 anni.
    "Lo conosco da quando nemmeno andavo all'Accademia di Arte Drammatica. Da ragazzo abitavo a Torino, lui era un attore del Teatro Stabile e io, da fanatico, andavo a vederlo, in tanti spettacoli: era il mio attore prediletto. Poi l'ho visto altre volte soprattutto uno dei personaggi che gli è venuto meglio, quello di Mauler in Santa Giovanna dei Macelli, con Strehler", ricorda, in una conversazione con l'ANSA, l'attore e regista, tra gli interpreti più carismatici e riconosciuti del teatro italiano, 82 anni il prossimo 10 ottobre. "Ho lavorato anche con lui, in uno spettacolo leggendario, il Tito Andronico con la regia di Aldo Trionfo: io facevo l'attor giovane, lui faceva Tito Andronico, ed era di una bravura inarrivabile. Me lo guardavo tutte le sere dalle quinte, e quando diceva 'Qua una spada', pensavo 'Ma quanto è bravo, beato lui!'", sospira Lavia.
    Negli ultimi tempi Mauri "era molto stanco, molto vecchio: ho visto il suo ultimo re Lear, era in scena sulla sedia a rotelle e mi è sembrata come una crudeltà. Ma capisco che ti aggrappi disperatamente alla vita, e poi come può un attore abbandonare il teatro? Si deve sparare, non può. Glauco è stato il teatro, ha fatto il teatro. Ieri sera è tornato a casa, dopo aver cenato coi i nipoti, si è messo a letto e si è addormentato per l'ultima volta. Forse era giusto così. Ora - è l'auspicio di Lavia - spero che a Pesaro, la sua città, ci sia una strada che si chiama Glauco Mauri, come a Fano ce n'è una che si chiama Ruggero Ruggeri".
    Il 30 settembre Lavia sarà all'Argentina per la camera ardente: "Passerò dalla platea per salutarlo, poi andrò in sala prove", per il Re Lear con cui sarà in scena dal 27 novembre al 22 dicembre. "Voglio dedicarlo a lui", conclude.
   

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