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Gabriella Ferri, il docu che omaggia l'anima di Roma

Gabriella Ferri, il docu che omaggia l'anima di Roma

Autore, "volevo catturare la sua essenza". Il 12 ottobre su Rai3

ROMA, 11 ottobre 2024, 12:17

Redazione ANSA

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Una cantante, un'attrice, un'interprete, un clown, il simbolo di una città intera.
    Gabriella Ferri è riuscita, con la sua personalità dirompente, affascinante e ombrosa, a incarnare l'anima di Roma, della sua Roma. A ricordare e a rendere omaggio alla regina della musica popolare è il documentario Gabriella, di Giovanni Filippetto con la regia di Alessandro Galluzzi, coprodotto da Red Film con Rai Documentari e Cinecittà e in onda sabato 12 ottobre in prima serata su Rai 3 (con un'anteprima il 10 ottobre alle 19 al Cinema Farnese Arthouse di Campo de' Fiori, zona amata dall'artista).
    Un racconto intimo che ripercorre la vita di Gabriella Ferri dalla nascita nel quartiere di Testaccio fino al successo degli anni Ottanta. Una voce iconica che ha cantato, interpretato e amato Roma tanto quanto Roma ha amato lei. "Era da un po' di tempo che volevo dedicarmi a Gabriella Ferri, soprattutto perché non è stata tanto raccontata, e invece ha la forza di una grande narrazione originale, anche con i suoi lati oscuri", spiega l'autore Giovanni Filippetto. "È stata una cantante interprete molto sui generis. Straordinaria e originale allo stesso tempo.
    Cantava canzoni dialettali, della tradizione popolare, ridandole però vita. In qualche modo riusciva a riscriverle con la sua voce e la sua interpretazione. E questa era, ed è ancora oggi, la sua forza".
    Non una vera e propria biografia, ma l'affresco di una personalità composita ricordata tra gli altri da amici e colleghi come Carlo Verdone, Tosca, Renzo Arbore, Syria, Pierfrancesco Pingitore, Pippo Franco. "Nessuno l'ha messa sull'altarino e basta: tutti ne hanno raccontato le varie sfaccettature. Ho cercato di cogliere la sua essenza, fotografare un periodo particolare della sua vita" - racconta ancora Filippetto -: quando 18enne, senza arte né parte, comincia a frequentare piazza del Popolo, dove negli anni Sessanta si riunivano artisti di tutti i tipi. Da lì l'inizio della sua carriera con il successo in tv raggiunto tra gli anni Settanta e Ottanta". Forse non è stata capita fino in fondo, dice ancora Filippetto, "o forse è stata lei stessa a non voler essere capita".
   

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